Emergono nuovi dettagli sull’operazione “Annibale” che ha inferto un duro colpo al narcotraffico internazionale e ha portato all’arresto di 33 persone. I particolari riguardano il ruolo di alcuni degli imprenditori valdardesi coinvolti, nello specifico Giovanni e Gianni Varani, e dei progetti pianificati per la base logistica in Ghana da cui si voleva far giungere lo stupefacente in Europa.

Il Ghana, che sta velocemente entrando all’interno delle nuove rotte collaudate della droga, era stato identificato come luogo ideale per creare una base commerciale da dove inviare lo stupefacente proveniente dal Sudamerica in direzione dell’Europa. Verso il territorio dello stato africano erano stati attirati diversi imprenditori già alcuni anni fa in occasione della coppa d’Africa di calcio, evento che aveva fatto confluire imprese di tutto il mondo giunte per realizzare infrastrutture e opere pubbliche. Fra coloro interessati alle eventuali prospettive commerciali c’era anche Gianni Varani, autotrasportatore, allora titolare di una ditta di catering alla quale aveva affiancato nel 2007 un’ attività di import export aperta proprio in Ghana, dove alcuni soci erano già presenti dal 2005.

Il progetto era quello di creare un’attività di import export legata ai prodotti ittici locali, che servisse in realtà da copertura per una base logistica economicamente ben più redditizia per il traffico di stupefacenti. Come già riportato per l’avviamento dell’attività erano stati richiesti fondi Fao giustificati dal voler appunto sviluppare il mercato ittico del paese africano.

Secondo i piani, la base commerciale doveva ricevere lo stupefacente proveniente dal Sudamerica per poi mandarlo attraverso i container contenenti il pesce verso la Spagna. Una volta lì ci si sarebbe appoggiati ai tir della ditta di autotrasporti di Giovanni Varani che avrebbero fatto arrivare gli ingenti carichi di cocaina verso l’Italia. Progetti che sono rimasti sulla carta grazie all’operazione dei carabinieri del nucleo investigativo di Piacenza.

Altra figura importante all’interno di questo scenario è quella di Federico Elli, che risulta fra gli arrestati nell’ambito dell’operazione. Elli, che ha vissuto dieci anni in Colombia entrando in contatto con esponenti del narcotraffico e diventando lui stesso una figura di grande importanza, secondo quanto risulta dalle indagini incontra più volte i Varani in diversi ristoranti e trattorie della Valdarda. Con loro discute della situazione e dei progetti relativi alla base in Ghana ma non solo. La sua è infatti una figura che riesce a creare contatti e collegamenti tra i due imprenditori piacentini ed esponenti sia delle cosche calabresi che del traffico di stupefacenti lombardo.

Da quanto finora è emerso sembra che la quantità di stupefacenti riguardante il mercato piacentino finisse prevalentemente ad amici e conoscenti del gruppo di imprenditori coinvolti. Parte della cocaina sarebbe inoltre stata destinata alla zona di La Spezia, grazie all’amicizia personale tra Giovanni Varani e un altro degli arrestati Carlo Violani.