Carcere e sovraffollamento: un binomio quasi indissolubile in Emilia Romagna, dove nelle strutture detentive si raggiungono punte del 180%. I detenuti sono 2049 in più rispetto alla capienza regolamentare, mentre mancano 644 agenti di polizia penitenziaria. Due elementi che minano la possibilità di un reinserimento sociale a fine pena. Da qui la necessità, secondo le associazioni di volontariato di Piacenza (Oltre il muro), Modena (Carcere Città), Forlì (Con-Tatto), di porre l'attenzione sull'esecuzione penale esterna: semilibertà, affidamento in prova e detenzione domiciliare.
All'argomento è stato dedicato un progetto che sarà presentato nell'ambito del convegno "Non solo Carcere: la pena utile", che si terrà giovedì 6 maggio a Bologna. A darne notizia, nella sede dello Svep, Giuseppe Pistone presidente di Svep, Valeria Viganò presidente associazione “Oltre il muro”, Giovanna Palladini assessore ai Servizi Sociali del Comune di Piacenza, Carla Chiappini direttore tecnico del progetto, Piero Bertolazzi per la Cooperativa Futura. Erano presenti Romano Gromi Garante dei Diritti delle Persone Private della Libertà, Brunello Buonocore consulente Amministrazione Comunale, Massimo Magnaschi Caritas Diocesana Piacenza – Bobbio.
Il progetto è partito da Piacenza, Modena, Forlì, ha coinvolto il volontariato di tutte le città sedi di carceri della Regione Emilia – Romagna, le tre Direzioni UEPE di Reggio Emilia, Bologna e Modena
ed è stato sostenuto dal Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria della Regione
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