Nella foto i nuovi medici piacentini che a S. Ilario hanno sostenuto il tradizionale giuramento di Ippocrate alla presenza del presidente dell'Ordine provinciale Giuseppe Miserotti.
Durante la cerimonia sono stati premiati per i loro 50 anni di laurea i medici:
GERBI FELICE , INZANI GIUSEPPINA, LECCE RUGGERO, MARCHETTA LUIGI, MOLINAROLI PIETRO, RAGAZZI CARLO, SISTI GIANCARLO, SORDI EUGENIO
Hanno prestato giuramento professionale i medici neolaureati:
BERTOLETTI DANIELE, BOCCELLARI FILIPPO, BOLLA ANDREA MARIO,
BONDI GIULIANA, COGNI GIULIA, COLOMBI DAVIDE, DELOGU ALBERTO
ARAMINI ELEONORA, ASTORRI SILVIA, BERGONZI MANUELA
DI CESARE PAMELA, DODICI ILARIA, FONKEVA KRSTEVA VESNA,
GARBI MARA, GUERZONI GISELLA, MARCHI GIANLUCA, MERLI SILVIA
MILANI STEFANO, MONTAGNI MARCELLO, NAZIFI NAEINI MARYAM,
ORLANDO ANITA, PANCINI LISA, PARMIGIANI ALBERTO, PERELLI DAVIDE,
RAMPINI ALESSANDRA, SCHIAVI STEFANIA, SPALLAZZI MARCO, TRIBI LORENZO,
VALDATTA CHIARA, VILLA LUCA, ZAVRAS NIKI
IL TESTO DEL GIURAMENTO MODERNO
Consapevole dell'importanza e della solennità
dell'atto che compio e dell'impegno che assumo,
GIURO:
di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento; di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale; di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente; di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona non utilizzerò mai le mie conoscenze; di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione; di affidare la mia reputazione esclusivamente alle mie capacità professionali ed alle mie doti morali; di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione; di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni; di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica; di prestare assistenza d'urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'Autorità competente; di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto; di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato.