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Il centrodestra di Borgonovo sull'Asp Azalea: "C'e' futuro nel sociale"

Comunicato dei coordinatori dei partiti di maggioranza di Borgonovo in risposto all'articolo apparso nelle scorse settimane relativo alle accuse dei gruppi consigliari di Minoranza sulla vicenda dell'ASP Azalea.

 C’è un futuro nel sociale in Val Tidone

Colpisce la capacità degli osservatori esterni di intervenire giudicando. Ma si avverte sempre uno scarto nei tempi: certe posizioni critiche, frutto di punti di vista diversi potrebbero anche essere utili nella costruzione dei processi decisionali, se il loro contributo arrivasse per tempo! Questa opposizione, invece, è sempre in ritardo, è sempre incerta sul proprio pensiero e dopo anni tira fuori argomenti (come la questione della esternalizzazione della cucina) che oggi non ha più senso discutere.

Con riferimento alla pesante situazione finanziaria dell’Istituto Andreoli (circa 1 milione di euro di disavanzo) vale la pena ricordare che essa deriva esclusivamente da risorse monetarie (crediti) iscritti a bilancio senza la concreta possibilità di introitare tali risorse. A partire dagli anni ’80 e per tutti gli anni 90 gli oculati amministratori del centro sinistra hanno costruito i loro bilanci sulla sabbia e precisamente raggiungendo equilibri economici e finanziari fittizi. I consigli di amministrazione successivi, quelli nominati dal centro destra per intenderci, hanno promosso una serie di cause, azioni legali e azioni di recupero crediti che si sono appena concluse con una cancellazione di crediti per oltre 1 milione di euro. Quindi con coraggio e senso di responsabilità il centro destra ha eliminato voci attive virtuali ripulendo un bilancio fasullo ereditato.

Veniamo poi all’Asp. La scelta di fondersi con l’Albesani poteva essere evitata? Forse, ma la Regione Emilia Romagna, governata dal centro sinistra che ispira la nostra opposizione locale, ha impostato da anni un percorso per la trasformazione e la fusione delle ex Ipab a cui era difficile sottrarsi. Nello stesso tempo la stessa Regione ha elaborato delle norme sull’accreditamento che hanno praticamente snaturato e svuotato di significato queste stesse Asp, a vantaggio di soggetti privati come le cooperative, già presenti nel mondo dei servizi alla persona e oggi, di fatto, i veri attori ammessi a svolgere un ruolo attivo nel sistema sociosanitario. Quale ruolo e quale futuro per le Asp? Difficile dirlo e sicuramente nessuna potenzialità.

Da noi alcuni elementi di complessità legati non solo alla questione debitoria dell’Andreoli, ma anche alla difficoltà per l’Asp di affrontare in un tempo imminente la necessità di ristrutturare le proprie case per adeguarle ai nuovi standard, in tutte e due le sedi, hanno reso ancora più complicato pensare a una prospettiva per questa nuova Azienda del distretto di Ponente.

Ma a ben guardare nonostante tutte le complicazioni del nostro Andreoli questo si presenta con delle chances: a parte la presenza di un soggetto come R&G Servizi che non è un privato puro, perché di quella società mista fa parte anche il pubblico e quindi è un pezzo di Andreoli a tutti gli effetti, ci sono nuovi servizi e prodotti di qualità che in questi anni hanno creato attenzione e consenso: oltre alla casa protetta, di grande tradizione, pensiamo all’Hospice, unico centro per le cure palliative di tutta la provincia che non crea solo problemi, a causa della sostenibilità economica, ma costituisce un progetto pilota, recentemente accreditato dove la si condensa la tradizione assistenziale della nostra realtà borgonovese.

Per quanto riguarda il Centro Socio Riabilitativo: non possiamo negare i ritardi accumulati per una serie di coincidenze molto sfortunate di cui non ci riteniamo responsabili. E’ sotto gli occhi di tutti che i lavori sono ripresi e in autunno la struttura sarà aperta, mantenendo la sua destinazione di centro per disabili adulti, in accordo con l’Ausl. E questo nuovo servizio andrà ad aggiungersi alla casa protetta, all’hospice che si amplierà per accogliere un nucleo di persone con gravissime disabilità acquisite, come nuova presenza innovativa sul nostro territorio.

In questi due anni abbiamo sperimentato al centro del paese un altro servizio, interamente finanziato dal distretto, quale la Bottega dell’Arte rivolto a giovani disabili di Borgonovo e di altri comuni. E chi ha occhi per vedere può rendersi conto della ricchezza di contributo che questo piccolo progetto ha apportato alla comunità e all’impegno per le fasce più deboli della nostra realtà.

Certamente produrre servizi è costoso: ad esempio non esiste un hospice su tutto il territorio nazionale che non affianchi alle entrate pubbliche un’azione complessa di raccolta fondi. E noi crediamo di avere profuso energie importanti per coinvolgere attivamente realtà istituzionali, economiche, produttive, privati in un progetto di sostegno. E gli aiuti sono arrivati e continuano ad arrivare.

Un’ultima parola per il personale dell’Andreoli, il patrimonio più importante e sensibile della nostra azienda, a cui si deve la qualità e il successo dei servizi. Stiamo attraversando un momento difficile e siamo ancora nella ennesima fase di transizione, ma, lo abbiamo già dichiarato, potremo mantenere nuclei di servizio, dimensionati su numeri più piccoli rispetto al passato, e tipologie di servizi che ci consentiranno di impiegare i nostri operatori e di dare loro non solo una prospettiva occupazionale, ma anche la certezza di una costante qualificazione professionale che gli utenti hanno sempre apprezzato in questi anni e di cui noi amministratori andiamo fieri.

Coroli Davide Coordinatore PDL Borgonovo

Mera Roberto Segretario Lega Nord Borgonovo

Ferrari Emanuele Coordinatore Gruppo Civico “Borgonovo Cambia”

 
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