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I sindaci insorgono: "No al ritorno della tassa rifiuti e alla gestione dell'acqua a Genova"
  

Insorgono i sindaci della provincia di Piacenza, riuniti nell'assemblea dell'Autorità d'Ambito (che gestisce acqua e rifiuti su scala provinciale), contro due decisioni calate dall'alto. La prima riguarda la vicenda della trasformazione in tassa della Tia (la tariffa rifiuti) che graverà sulle tasche dei contribuenti: la scelta unanime è quella di non adeguarsi e di attendere un quadro normativo certo. L'altro no è indirizzato ad Enìa, che nell'ambito della fusione con Iride, ha chiesto di centralizzare a Genova la gestione del servizio idrico: "L'acqua è la nostra e la titolarità resta a Piacenza" - è stata la risposta dell'assemblea.

Sulla questione della tariffa di igiene ambientale, il presidente dell'Ato Roberto Reggi ha spiegato le difficoltà per interpretare gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale del luglio 2009, che costringerebbe alcuni comuni della Provincia, che adottarono la tariffa, a tornare alla tassa/tributo e qundi ricondotta all'interno dei bilanci comunali: con effetti negativi per le amministrazioni locali (la riscossione tornerebbe in capo ai comuni che dovrebbero riorganizzarsi) e per i contribuenti. "Il rischio è che dal primo di maggio - ha sottolineato - tutti i comuni con la tariffa debbano fare retromarcia tornando alla forma del tributo. In tal caso ogni singolo comune dovrà deliberare direttamente le tasse. Sembra inoltre che da qui alla fine di aprile il governo non abbia alcuna volontà di intervenire: è una situzione che i comuni subiscono e che porterebbe un aggravio della tassa sui rifiuti, a causa dell'Iva non più detraibile, del 10 % per le aziende e dello 0,5 % per gli utenti ". In provincia di Piacenza sono 16 i comuni che dispongono della tariffa di igiene ambientale e che quindi sarebbero chiamati ad intervenire per ritornare alla tassa (si tratta di comuni rappresentativi di circa il 70 % della popolazione provinciale). Disappunto per la situazione che si è venuta a creare è stata espressa da parecchi sindaci.  Ma alla fine l'assemblea ha approvato all'unanimità un ordine del giorno con il seguente contenuto: i comuni non opereranno nessun cambiamento della tariffa in tassa fino ad un chiarimento definitivo del qudro normativo nazionale.

Un altro no sonoro è giunto all'indirizzo di Enìa e alla sua richiesta di affidare a Genova la titolarità della gestione dell'acqua con un' operazione di concentrazione per razionalizzare i costi. "La settimana scorsa è arrivata da Enìa - spigato il direttore dell'Ato Vittorio Silva - una proposta di modifica dell'assetto in un primo tempo concordato della nuova società in procinto di nascere dalla fusione: secondo questa modifica, il ciclo idrico non sarebbe più in capo al livello territoriale ma direttamente alla società centrale specializzata nella gestione di questo settore con sede a Genova. Si tratta di una modifica sostanziale e peggiorativa: il rapporto sarà con un soggetto non presente sul territorio, con l'ipotesi di un subappalto interno alla società. Non intendiamo dare l'assenso a questo cambiamento e vogliamo confermare il quadro stabilito in un primo tempo". Contro la proposta di Enìa l'assemblea dei sindaci si è espressa all'unanimità.

 

 
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