"Nella storia del movimento antifascista non ci sono soltanto i nomi altisonanti dei Gramsci e dei Matteotti, ma anche tante persone modeste, semisconosiute alla storia: senza il loro contributo non si sarebbe mai raggiunta la libertà". E' l'omaggio che Armando Cossutta, ultraottantenne vicepresidente nazionale dell'Anpi dopo una vita trascorsa nella politica (nel Pci), ha voluto tributare al movimento antifascista piacentino al termine del convegno indetto dall'Anpi provinciale. Affollato l'auditorium di S. Ilario che ha seguito le relazioni di Franco Sprega e Romano Repetti, incentrate sulla figura di Antonio Carini (partigiano Orsi) e gli altri antifascisti piacentini che da oppositori clandestini del regime aderirono alla lotta armata che condusse alla liberazione e nei quadri del partito comunista. Cossutta ha evidenziato come "la nostra vicenda umana ha radici storiche profonde e la figura di Antonio Carini sia emblematica di tante altre vicende che riguardarono tante persone non note alla storia. Il 25 aprile è stato lo spartiacque della nostra storia, dopo quella data venne la democrazia, la libertà, la Costituzione, la Repubblica. Occorre non dimenticare mai la lungimiranza di tanti antifscisti che, mentre combattevano, prefiguravano il modello d di stato e di Europa - come fece Altiero Spinelli - che avrebbero dovuto costuire dopo la lotta
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