Bollette per i rifiuti più salate per i piacentini, forse già da aprile. Affollata riunione nella sede dell'Autorità d'Ambito di Piacenza per discutere degli effetti della recente pronuncia della Corte costituzionale, che trasformando la Tariffa rifiuti in tassa provocherà nei fatti un aumento dei costi per cittadini e imprese. Se non cambierà la normativa sarà il Comune a dover riscuotere le somme, girandole poi al gestore. "Le aministrazioni comunali non possono detrarre l'Iva - ha spiegato il direttore dell'Ato Vittorio Silva - quindi se le aziende prima scaricavano l'Iva ora non lo potranno più fare, con un aumento secco del 10 percento". Aumenti riguarderanno poi indiscriminatamente tutte le utenze, per l'ampiamento della base di calcolo dell'addizionale provinciale, che porterà a una crescita sulle bollette finali del 0,5 percento. "Il Comune di Piacenza - ha spiegato il sindaco Roberto Reggi - dovrà inserire una partita di giro di 15 milioni di euro a bilancio, qualcosa che farà saltare il patto di stabilità. Inoltre ogni Comune dovrà gestire tutta la bollettazione, un'attività eliminata ormai da anni che si dovrà reintrodurre, con inevitabili nuovi costi". E' così iniziata un'azione di lobbying sul Parlamento, da parte dell'Anci attraverso i Comuni, che voteranno un Ordine del giorno comune. Nella riunione di ieri si è così raccolta anche l'adesione dei rappresentanti delle categorie, che sottoscriveranno assieme agli amministratori un documento comune, da inviare ai vertici nazionali delle rispettive organizzazioni.
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