E' stato affidato a Piero Fassino il compito di chiudere politicamente (quella ufficiale termina alla mezzanotte di venerdì) la campagna elettorale del Partito Democratico a Piacenza. Nell'auditorium di S. Ilario, incalzato dalle domande del direttore del Tempo Roberto Arditi, l'ex segretario dei Ds ha accusato il governo di inerzia di fronte alla crisi e indirizzato i suo strali contro la Lega Nord: "Promette al nord quello che poi non fa a Roma". A dargli manforte il segretario regionale del Pd emiliano Stefano Bonaccini e i tre candidati al posto di consigliere regionale, Paolo Botti, Patrizia Calza e Marco Carini.
Fassino ha sottolineato come la fase economica si caratterizzi per l'aumento della cassa integrazione, del tasso di disoccupazione e dallo stato di sofferenza generale del tessuto produttivo, in particolare la piccola e media impresa. "In questa situazione - ha fatto notare - non c'è stata una risposta adeguata dal governo e sono state spesso le Regioni, come nel caso della cassa integrazione, a surrogare la funzione dell'esecutivo". Parole dure di Fassino contro la Lega Nord: "E' un movimento populista che non fa a Roma quello che predica al Nord, a Roma abolisce le comunità montane e a Bergamo le difende, vuole tagliare i fondi al sud e poi vota il ripianamento del debito di Catania e Palermo". "Il voto che ci attende ha rimarcato - avrà di certo un impatto politico, per questo è importante premiare il governo del centrosinistra nelle Regioni".
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