Una maxitruffa ai danni del fisco. E' quella scoperta dalla Guardia di Finanza di Castelsangiovanni attraverso l'operazione "Gold phone", telefono d'oro (e il nome è già tutto un programma). I finanzieri hanno denunciato gli amministratori di una ditta con sede a S. Nicolo' dedita al commercio all'ingrosso di telefoni cellulari: secondo gli accertamenti condotti, i titolari avrebbero sottratto al fisco oltre 40 milioni di base imponibile, evadendo oltre 8 milioni di Iva. Semplice il meccanismo: importavano i telefonini da paesi esteri e simulavano la vendita in altri paesi europei, in realtà li cedevano a terzi in nero.
L'indagine, partita nel febbraio del 2008, è terminata nel gennaio scorso: le Fiamme Gialle hanno condotto diverse perquisizioni locali e indagini patrimoniali e finanziarie, arrivando a denunciare i due amministratori di fatto della società, un libanese e un'ucraina, l'amministratore di diritto, un milanese, oltre ad una quarta socia. Le accuse sono di infedele ed omessa dichiarazione, occultamento di scritture contabili ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Secondo quanto ricostruito, la ditta acquistava grandi quantità di telefonini all'estero, specialmente in Gran Bretagna per poi rivenderli in altri paesi europei, ma solo sulla carta. In realtà la merce veniva ceduta in nero a terzi in Italia. Gli agenti hanno scoperto altre operazioni illecite che avrebbero comportato la sottrazione al fisco di ulteriori 2 milioni di euro di imponibile, con l'evasione di 500mila euro di Iva.
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