Della partita con l'Ancona rimane una classifica confortante, la migliore da sei mesi a questa parte: il Piace è salito al sestultimo posto, a quota 37, con un margine di 3 punti sulla zona playout occupata dal terzetto Mantova, Gallipoli e Reggina. Si tratta del vantaggio maggiore sulla zona retrocessione dal 19 settembre 2009, giorno della vittoria in casa dell'Albinoleffe (5a giornata di andata).
Della trentesima giornata rimangono finalmente risultati positivi sugli altri campi, che non guastano. La posizione ufficiale della squadra, ribadita da Iorio sabato mattina, è quella del "guardiamo solo in casa nostra", in realtà non si può negare l'importanza di quanto avviene altrove: il Mantova si è aggiudicato lo scontro diretto con il Padova, chiudendo la miniserie positiva degli alabardati, la Reggina ha preso 4 gol in casa dal ritrovato Lecce e il Gallipoli ha perso nel finale sul proprio campo contro il Brescia. Un solo punto in cinque partite per i salentini, che lentamente rientrano nei ranghi dopo un girone di andata sorprendente.
Rimane la seconda vittoria consecutiva, impresa già riuscita ai biancorossi due volte nel girone di andata (15esima-16esima e 19esima-20esima). Mai è riuscita la terza vittoria consecutiva, e questo rende la partita di domani sera ancora più interessante e fondamentale in un'ottica di ricerca di continuità di risultati, più volte auspicata dall'allenatore Ficcadenti.
Rimane il ritorno al gol nel primo tempo dopo 4 mesi di astinenza, e la coincidenza vuole che la cosa accada in un modo praticamente identico all'ultimo (Sassuolo-Piacenza del 21 novembre 2009): taglio di Guerra e assist filtrante di Moscardelli. Ma rimane soprattutto un Piace che ha giocato bene per tutta la partita, senza regalare un tempo agli avversari come accaduto in altre occasioni e senza tardare ad entrare in partita.
Rimane in generale una risposta positiva della squadra sotto tutti gli aspetti: carattere, determinazione, concretezza, capacità di gestione della partita e gioco: il Piace ha infatti a tratti divertito, favorito dalla disposizione tattica di un avversario che, seppure deludente, ha sempre cercato di fare la partita, aprendo spazi invitanti alle ripartenze biancorosse. E si sa che negli spazi la squadra di Ficcadenti riesce ad esprimere il meglio.
Rimane la grande prestazione della difesa, che ha concesso davvero poco ad un avversario abituato ad andare in gol con prolificità. La coppia centrale Iorio-Tonucci ha annullato la temutissima "vipera" Mastronunzio, Avogadri è stato autore di una partita maiuscola e di due diagonali perfette in chiusura, e lo stesso Melinte, pur rimanendo l'anello debole del reparto, ha mostrato segnali di crescita.
Rimane la bellissima conferma di Simone Guerra, talento di casa nostra, match winner e autore di un'altra grande partita. Un riscatto anche il suo, come quello di Moscardelli a Frosinone, dopo un periodo negativo in cui sembrava aver perso lo smalto iniziale e quindi il treno per affermarsi tra i professionisti. Merito dell'allenatore averlo ripescato e avergli rinnovato la fiducia, ben ripagata.
Rimane il riscatto, nelle ultime due partite, della "vecchia guardia". Sambugaro, Avogadri, Parfait, Iorio, Guzman, lo stesso Guerra, tornati protagonisti, oltre a Puggioni, Tonucci e Moscardelli che li sono sempre rimasti. Negli ultimi due vittoriosi incontri la squadra è partita con quattro giocatori arrivati a gennaio e ha chiuso con soli due in campo, Amodio e Melinte. Un'inversione di rotta rispetto al recente passato, che aveva visto un ben più massiccio ricorso ai nuovi acquisti.
Rimane la ritrovata partecipazione del pubblico, la cui importanza è stata sottolineata dai giocatori, e che si spera possa essere bissata domani sera, anche grazie alle numerose iniziative della società per riportare gente allo stadio. Tutti in piedi sulle gradinate martedì sera, sul divano si può stare mercoledì sera per la serie A.