Nel sindacato dei pensionati della Cgil, lo Spi, i sostenitori della terza mozione "Lista alternativa" hanno sottoscritto una lettera aperta destinata all'Ufficio di presidenza. Eccola pubblicata integralmente.
All’Ufficio di Presidenza
Del Congresso Prov.le SPI
Ai componenti il C.D. dello SPI
I componenti della “Lista Alternativa”, presentata nelle assemblee precongressuali dello SPI, richiamano nuovamente l’attenzione del Comitato Direttivo della SPI, sulla anomala situazione, che, mentre trova esclusi da questo consesso i legittimi rappresentanti espressi dal voto ottenuto nelle assemblee, i voti stessi, considerati validi dagli Organi Nazionali di Garanzia, siano stati utilizzati per nominare in questo C.D., delegati di altra lista concorrente.
Tale situazione, presenta palesi anacronismi ed estraneità, sia con lo Statuto della CGIL e i regolamenti adottati per lo svolgimento del Congresso, e con le norme generali alla vigente legislazione, che disciplina e ordina le associazioni.
Sul piano direttamente politico, i componenti della “Lista Alternativa” sottolineano che superato il Congresso della Camera del Lavoro, il problema posto e soprarichiamato, per riconoscere ai legittimi rappresentanti i 161 voti conseguiti, pari al 12% del totale dei voti espressi, con il conseguente diritto di esprimere una rappresentanza nel CD Prov.le SPI, non sia più riconducibile a decisioni di competenza alla mozione: “La CGIL che vogliamo”:
Spetta, dunque, al C.D. dello SPI correggere con misure “politiche”, l’evidente forzatura interpretativa data a livello locale dagli Organi a cui competeva assicurare il rispetto delle norme Congressuali.
Pertanto, richiediamo al C.D., riunito nella giornata del 23 Marzo, per eleggere il Segretario Provinciale dello SPI, che, contestualmente alla sua elezione sia predisposto un dispositivo tecnico-politico atto ad inserire nel C.D. i rappresentanti espressi dalla “Lista Alternativa”, pari al 12% dei voti ottenuti.
Proseguendo, in successione tale atto va esteso per la composizione dei Direttivi di lega sulla base dei voti conseguiti nelle varie assemblee.
Vi rammentiamo, che qualora per la composizione degli organismi esecutivi (Segreteria) la decisione ricada nell’ambito di una gestione unitaria della categoria, il componente per la mozione: “La CGIL che vogliamo”, dovrà essere assegnato alla “Lista Alternativa”, in ragione dei voti ottenuti (161), rispetto ai (140) della lista ufficiale.
Ai Dirigenti e rappresentanti del C.D. SPI, che per la loro storia si richiamano a periodi di vita particolari della Confederazione, rammentiamo, che quando negli anni ’90 la CGIL decise di porre fine all’obsoleto patto basato sulle componenti, che dal 1945 ha regolato la sua vita interna, di fronte alle obiezioni, e ai timori, che dal superamento di questo patto si determinassero situazioni assimilabili alla “dittatura della maggioranza”, Bruno Trentin affermo’: “la garanzia, che nella CGIL le minoranze avranno voce e sarà loro assicurato il diritto di essere presenti, più che dai regolamenti dipenderà dal comportamento leale e responsabile, delle varie maggioranze che di volta in volta si alterneranno alla guida della Confederazione”
La positiva soluzione del problema sollevato, costituisce un passo obbligato e dovuto, per rilanciare l’azione della CGIL e dello SPI a livello territoriale, iniziativa che trova i componenti della “Lista Alternativa”, pienamente concordi e disponibili.
E’ con tali intendimenti, che ci auguriamo, possa accantonarsi una fase protrattasi a lungo, e basata su “prove muscolari”, dannose e anacronistiche.
p. IL COORDINAMENTO DELLA “LISTA ALTERNATIVA”
Rinaldo Balduzzi
Carlo Berra
Gianfranco Dragoni
Anselmo Ramponi