Il premio per la Pace "Livia Cagnani" a rischio? Lo sostengono Marco Bergonzi, capogruppo Pd in Provincia, Patrizia Calza, candidata per il partito Democratico alle regionali (leggi qui), il Prc con la sua candidata Anna Adorno (leggi qui). A quanto pare l'attuale amministrazione provinciale avrebbe deciso di "sfilarsi" dal comitato promotore e non sostenere più economicamente l'iniziativa. Negli scorsi anni erano stati premiati medici piacentini impegnati con Emergency in zone di guerra (come Paolo Grosso), a personalità impegnate in attività educative, come il maestro di sport Carlo Devoti e al professor Franco Torlaschi (alla memoria).
Il premio era stato fortemente voluto dalla stessa amministrazione provinciale, allora retta da Dario Squeri, agli inizi degli anni 2000. Ora rischia di non essere riconfermato.
Ecco il comunicato di Marco Bergonzi (Pd)
L'intenzione di uscire dal Tavolo per la pace e di non finanziare più il "Premio per la pace Livia Cagnani" evidenzia un miope disinteresse per un tema così importante.
La volontà dell’amministrazione di centrodestra di marcare discontinuità con la passata amministrazione è tale da sacrificare iniziative assolutamente meritorie come l’impegno di cittadini piacentini a favore della pace nel mondo.
La valenza di quest’iniziativa è testimoniata dai tantissimi enti ed associazioni impegnati e dai nomi dei premiati in questi anni: tutte persone cui oltre al premio, va tutta la nostra stima e gratitudine per il fatto di essersi spesi in opere meritorie.
Oltretutto l’esiguità dell’importo (5.000 euro) è tale da renderne ancor più stridente la cancellazione; e ben triste è la posizione della lega che bolla un’iniziativa come questa, come sperpero di denaro pubblico.
Mi auguro che il Presidente non voglia sfilare l’ente Provincia dalla partecipazione e dal sostegno a queste iniziative.
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