Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Mio padre mi racconta che un tempo i Lugagnanesi, a partire dalle sere di Maggio (quando, col pretesto del Vespro Mariano, magari anche le ragazze rimanevano fuori un po' di più...), passeggiavano in cerca di fresco sul Ponte dell'Arda.

Da oggi invece potranno tornarci, anche di giorno e in tutte le stagioni, per vedere se qualche autotreno si sarà per caso ribaltato nei pressi della Fornace... spettacolo certo meno romantico, ma forse per alcuni più eccitante (ed educativo: immagino già insegnanti di Fisica indicare alle scolaresche gli effetti pratici delle forze centrifuga e centripeta).

Non è passato infatti più di un giorno dall'inaugurazione della cosiddetta "Tangenziale di Lugagnano" che già un camion si è appoggiato sul fianco destro mentre percorreva la rotonda nei pressi dello Stabilimento Danesi (ex RDB): mi è capitato di vederlo oggi verso mezzogiorno, quqndo - per curiosità - ho percorso per la prima volta la nuova bretella stradale.

A proposito della Tangenziale e della sua storia si potrebbero dire tante cose. Ma non ho voglia nè tempo di tirare in ballo politica e amministrazione del territorio, scelte urbanistiche più o meno lungimiranti e comunque limitate all'orizzonte comunale, mancanza di strategie per l'economia della vallata, salute e benessere dei Cittadini, raccolte di firme e discariche abusive di amianto...

Semplicemente, oggi che finalmente è stata costruita e aperta, mi sembra il caso di attirare l'attenzione su un'Opera la cui funzione principale dovrebbe essere quella di dirottare dal centro di un paese il traffico pesante e che risulta poco agevole, se non addirittura pericolosa, da imboccare e da lasciare per i mezzi pesanti stessi.

Sarebbe forse il caso di interrogarsi sull'opportunità pratica e la validità tecnica delle rotonde (perchè sono state progettate così? Non esistono norme e regole sul loro raggio di curvatura, disegno delle intersezioni, passaggi pedonali, visibilità, altimetria, etc.?), le due della Tangenziale di Lugagnano in particolare, e tutte quelle che, in generale, ormai ci invadono la vita senza, nella maggior parte dei casi, esserne state richieste.

Angelo Negri,

Lugagnano Val d'Arda