Il diario africano su Facebook di Prospero Cravedi approda ad Umtata, la città di Madiba... alias Nelson Mandela

UMTATA la citta' di Nelson Mandela marzo 2010

La marcia dei piacentini del gruppo di Pino Spiaggi, dopo la giornata vacanza , passata al parco Kruger continua spedita sulle strade della costa orientale raggiungendo Durban, una citta' di oltre quattro milioni di abitanti, la terza del paese, come importanza e uno dei piu' grandi porti di tutto il Sudafrica, inoltre con la piu' alta concentrazione di abitanti di origine indiana (circa un milione).

Qui abito' nel lontano 1893 il grande statista indiano Gandhi, che dopo avere preso la laurea da avvocato a Londra svolse per dieci anni la sua attivita' in questo paese. E proprio da questa citta' Gandhi inizio' la sua attivita' politica, da quando fu costretto a scendere dal treno che lo portava a Pietermaritzburg, per motivi razziali, dai Boeri, da qui inizio' la sua lotta che duro' tutta la vita.

A Durban abbiamo fatto tappa,e al mattino presto siamo andati a vedere per fare foto e riprese video il nuovissimo stadio, il Moses Mhabhida Stadium, che mi sembra nettamente il piu' bello di quelli visitati finora, veramente una costruzione de futuro . E poi di corsa arriviamo a Umtata, la citta' che ha dato i natali a Nelson Mandela, l'uomo che con la sua lotta, dopo quasi trenta anni di dura prigione ha posto fine all'apartheid, divenendo poi il primo presidente nero del Sudafrica, dotandola di una costituzione con la dichiarazione dei diritti la piu' avanzata del mondo, che proibisce ogni discriminazione basata su razza, classe sociale, religione, sesso, orientamento sessuale, e lingua.

Descrivere Umtata ci vorrebbe un romanzo. Una citta'super affollata,dai bellissimi colori dei mercati dai saloni da parucchiera per cinquanta persone, a quelle che lavorano all'angolo della strada, alle bellissime ragazze che vendono le schede telefoniche, alle venditrici di banane ,a quello che steso su un cartone, vende vestiti usati, al super mercato veramente africano, dove all'uscita uno stuolo di ragazze ti controlla se hai pagato, strade intasate di persone , camion e auto, ma sopratutto gente sorridente, allegra, all'apparenza anche felice: anche qui praticamente sono l'unico bianco in mezzo a centinaia di persone, in piu' armato di macchina fotografica, forse un lascia passare, ma non credo...qui non ci sono fili spinati.... 

Prospero Cravedi dal Sudafrica