Interessante mese di ottime uscite discografiche, alcune destinate a restare tra le top 10 dell’anno.
Come ad esempio l’irresistibile freschezza dei SOFT PACK che da L.A. sparano una ventata di elettricità beat mischiando il protopunk di stampo 60’s dei Modern Lovers, con nomi dimenticati come Plimsouls e Feelies e lo stampo dei ben più noti Strokes.
O lo splendido ritorno di CORINNE BAILEY RAE che in “The sea” esplora i poco conosciuti meandri del soul post 60’s, tra Curtis Mayfield e lo Stevie Wonder di “Innervisions”, il folk inglese dei mid 70’s, inaspettate aperture prog che odorano di Pink Floyd periodo “Ummagumma” e una voce di classe superiore. Brani stupendi, arrangiamenti essenziali, produzione eccelsa. Gioiello.
Escono anche gli ultimi brani incisi da JOHNNY CASH in “American VI Ain’t no grave”.
Voce sofferta (morirà di lì a poco), stile minimale chitarra e voce.
Poesia pura.
Non dimenticando le coraggiose e sorprendenti riletture di brani più o meno noti di PETER GABRIEL in “Scratch my back” e segnalando il delizioso nuovo lavoro dei Newyorkesi POSTMARKS Memoirs At The End Of The World tra Burt Bacharach, Last Shadow Puppets e suggestioni cimematografiche.
Buone nuove dall’Italia che suona ( nonostante Sanremo e il desolante resto)
Non posso non inchinarmi di fronte a Sua Maestà dell’Hammond PAOLO APOLLO NEGRI che nel secondo lavoro solista “The great anything” affonda le radici nel funk e nel soul jazz più profondi con ricco stuolo di amici e collaboratori da tutto il mondo. Semplicemente eccellente.
Come è invece sorprendente “Primitivi del futuro” nuovo lavoro de I TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI all’insegna di un omaggio, riuscito e sincero, a suoni reggae, dub e costantemente “in levare”, con un occhio a Rino Gaetano e l’altro ai CCCP.
La capacità di sorprendere e spiazzare è prerogativa dei veri Artisti.
Tra cui è opportuno annoverare i bresciani RECORDS tra Squeeze, il primo Joe Jackson, power pop evoluto e KALWEIT & THE SPOKES con l’ex Delta V Georgeanne Kalweit alla voce con un album di grande spessore tra indie e rock.
In attesa dei nuovi, spettacolari, lavori di PAUL WELLER e STATUTO.
Antonio Tony Face Bacciocchi
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