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Fossati (Idv): "Corruzione piaga da contestare senza inutili spot"

Intervento di Andrea Fossati, coordinatore giovani Italia dei Valori Piacenza

 E’ singolare che Silvio Berlusconi proclami che le  liste PDL non accoglieranno al loro interno alcun personaggio corrotto. Singolare da un lato perché non si capisce la necessità di queste affermazioni, dato che le candidature  “pulite” dovrebbero essere il minimo richiesto in una società civile, dall’altro lato perché questa promessa è chiaramente rimasta tale (risparmiamo per ora al lettore la lunga lista dei personaggi “compromessi” candidati dal PDL alle prossime regionali). Sembra di rivedere la scena precedente le elezioni politiche del 2008, quando l’allora candidato Premier del centro-destra ribadì la necessità di non inserire nelle liste nessun condannato; ma poi, accortosi della desertificazione delle liste PDL conseguente all’applicazione del principio di “pulizia”, si corresse aggiungendo che sarebbero stati comunque tutelati i “perseguitati politici”. I vari Dell’Utri, Ciarrapico, Sciascia e company tirarono un sospiro di sollievo dopo il panico iniziale. Tornando al principio, il bisogno di esternare queste affermazioni contro la corruzione hanno dato modo a Berlusconi, con la complicità attiva dei suoi media, di attirare l’attenzione, facendo dimenticare alla massa le vicende che stanno interessando Guido Bertolaso e il sistema di potere della Protezione Civile, o ancora il coinvolgimento del Consigliere comunale di Milano Milko Pennisi sorpreso fuori da Palazzo Marino con una tangente appena riscossa (definito, con craxiana memoria, solo una piccola volpe sorpresa a rubare nel pollaio). Da ultimo lo scandalo del Senatore Di Girolamo a cui è stata creata una falsa residenza in Germania, in modo che potesse candidarsi ed essere eletto nel collegio estero (grazie all’interessamento di personaggi di spicco della criminalità organizzata, come documentano alcune intercettazioni e foto ricordo). Un conosciuto proverbio dice che “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare” e sembra quanto di più calzante si poteva trovare per definire quest’ennesima boutade berlusconiana. I sistemi gelatinosi, il moltiplicarsi di episodi di corruzione non devono essere sottovalutati, ma anzi riconosciuti e combattuti con tutti i mezzi a disposizione. Altrimenti si continueranno a sprecare risorse pubbliche, gli investitori onesti saranno sempre più scoraggiati e, cosa ancor’più preoccupante, le opere e i servizi realizzati per i cittadini saranno sempre più scadenti. Non è infatti un caso che TRANSPARENCY INTERNATIONAL, associazione no profit, abbia collocato l’Italia al 63° posto - dietro Taiwan e Uruguay - in base alla rilevazione sulla percezione della corruzione, evidenziando come i settori più coinvolti nel nostro Paese siano rappresentati dai partiti e dalle imprese. Il problema è quindi e innanzitutto politico: che credibilità può avere e che esempio può dare una maggioranza parlamentare che sforna solo leggi fatte su misura per pochi come il Lodo Alfano e lo scudo fiscale ? Con gli strumenti a disposizione si dovrebbero invece attuare provvedimenti legislativi volti ad assicurare maggior trasparenza negli atti di chi governa (a tutti i livelli), pene severe per corrotti e corruttori… Evitando di candidare personaggi “gelatinosi” ed allontanando in maniera ferma chi non rispetta le regole,  senza gridare al complotto ad ogni indagine della magistratura.
Andrea Fossati – coordinatore giovani Italia dei Valori Piacenza
 

 
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