Per la prossima campagna di trasformazione del pomodoro da industria è stata raggiunta l’intesa di massima per definire il contratto quadro tra le organizzazioni dei produttori del nord Italia e le industrie di trasformazione aderenti ad Aiipa. Il prezzo base indicativo di riferimento è stato concordato in 70 euro alla tonnellata franco azienda agricola.
Nel corso della trattativa sono emerse con chiarezza le numerose problematiche del settore in relazione alla situazione di incertezza determinata da un eccesso di offerta di trasformati sul mercato e anche per l'ormai prossima scomparsa degli aiuti comunitari a favore degli agricoltori.
Nell’accordo sottoscritto vengono confermate tutte le regole valide nella scorsa campagna integrate con l’impegno delle organizzazioni professionali per il rigido controllo delle superfici al fine di evitare esuberi produttivi. La trattativa, costantemente seguita dall'assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, si è chiusa con una settimana di anticipo rispetto ai tempi stabiliti dalla normativa. Questo risultato consentirà di programmare adeguatamente le semine e l'organizzazione della campagna di trasformazione 2010.
Tra le difficoltà del settore quella di mantenere un sufficiente livello di remunerazione per tutti i soggetti della filiera; questa situazione impone la ricerca di ulteriori strumenti per ridurre al massimo i costi i produzione, sia agricoli sia industriali, e quelli legati al trasporto. La conclusione della trattativa, nonostante la situazione complessiva del mercato, e con una forte riduzione del prezzo di riferimento delinea un quadro di riferimento certo all'interno del quale le diverse componenti della filiera potranno sviluppare le proprie scelte imprenditoriali. Ancora una volta il modello organizzativo che caratterizza il nostro comparto agroindustriale, basato su una forte coesione dei produttori e su consolidate relazioni interprofessionali, ha dimostrato la propria validità. La strategia generale del settore è ormai da tempo orientata sulla valorizzazione e pubblicizzazione dell’elevato livello qualitativo dei nostri prodotti, che deve esser mantenuto e se possibile ulteriormente migliorato, sia a livello di produzione e gestione della materia prima, sia a livello di trasformazione e distribuzione.
Confagricoltura Piacenza: “Pomodoro, prezzo deludente”
“Si sarà anche fatto tutto il possibile per ottenere il massimo, ma l’industria vede gli agricoltori come un costo di produzione che come tale ha deciso di ridimensionare - spiega Fabrizio Portapuglia durante la riunione di sezione di prodotto dell’Unione Agricoltori di Piacenza da lui presieduta – E’ vero che il mercato è pesante, ma un prezzo a 70 euro la tonnellata è molto al di sotto dei costi di produzione”. “Gli agricoltori hanno i nervi scoperti perché ancora una volta sono loro a pagare il prezzo di una filiera che non funziona” commenta il Presidente dell’Unione Agricoltori Michele Lodigiani.
E Portapuglia rincara “il prezzo è deludente perché a fronte di un aumento dei costi cala del 12% rispetto l’anno precedente. Del resto ci chiediamo se la prospettiva del settore giustifica questi livelli di prezzo. Rileviamo che a ben poco sono servite tutte le iniziative di valorizzazione messe in campo in questi ultimi anni”. All’interno della sezione di prodotto ci si interroga anche se la chiusura della trattativa non sia stata troppo precipitosa. “Oltre al prezzo deludente abbiamo visto la conferma dei parametri qualitativi che troppo spesso si prestano a sostanziali riduzioni di prezzo in corso di campagna; ciò si aggiunge al timore della probabile assenza, in alcuni casi, di adeguate garanzie per il pagamento delle
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