Emendamento in commissione parlamentare per abolire le Ato, Reggi: “Così si smantella il controllo sui servizi pubblici” (fonte ufficio stampa)
A fronte del fatto che i recenti interventi legislativi approvati nel 2009 hanno generalizzato l’obbligo del ricorso alle gare per l’affidamento dei servizi pubblici locali, creando i presupposti per una più ampia privatizzazione del settore, è necessario che siano adeguatamente rafforzati i poteri di programmazione, regolazione e controllo che competono alle istituzione pubbliche e agli Enti Locali in modo particolare.
Diversamente si rischia di lasciare campo libero ad una privatizzazione senza regole di servizi fondamentali quali quelli idrici e quelli di gestione dei rifiuti che non farà di certo gli interessi degli utenti.
Nell’assenza di una organica riforma della materia, della quale si discute da anni senza costrutto, e nell’imminenza dell’avvio delle gare per l’affidamento dei servizi idrici e dei rifiuti, le autorità d’ambito rappresentano a livello locale l’unico strumento di cui dispongono i comuni per salvaguardare le istanze della collettività nei confronti delle imprese private che si aggiudicheranno le gare.
Per questo desta grande preoccupazione il fatto che in commissione parlamentare a Roma sia stato approvato un emendamento al decreto legge 2/2010 “Interventi urgenti concernenti Enti Locali e Regioni” che prevede la soppressione delle ATO entro un anno, senza dire da chi e come dovranno essere svolti i compiti ad esse ad affidati, se non con un generico rinvio della materia alle Regioni.
Da un lato si privatizza, dall’altro lato si smantellano i controlli che dovrebbero essere esercitati nell’interesse pubblico prevalente.
E’ vero che il sistema attuale, per come è stato attuato, in tante realtà del nostro paese, ha evidenziato limiti e criticità e che pertanto va corretto.
Ma ciò va fatto non liquidando genericamente ogni esperienza, ma guardando alle realtà dove le cose funzionano, come a Piacenza, e partendo da queste per introdurre altrove i miglioramenti e le correzioni necessarie. Solo su queste basi può essere predisposto un organico disegno di riforma, che rafforzi adeguatamente il ruolo di committenza nei confronti dei soggetti gestori, che è proprio degli Enti Locali e non può essere messo in discussione, e nello stesso tempo renda più incisiva la fase della regolazione e del controllo.
E’ mia intenzione sottoporre all’Ufficio di Presidenza dell’ATO di Piacenza, già convocato per martedì prossimo, la necessità di una decisa presa di posizione degli Enti Locali piacentini.
IL PRESIDENTE DELL’AUTORITA’ D’AMBITO DI PIACENZA
Roberto Reggi
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