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Enrico Rava apre il Piacenza Jazz Fest

Domani sabato 20 febbraio 2010 si apre ufficialmente la settima edizione della manifestazione Piacenza Jazz Fest, divenuta negli anni palcoscenico d’eccezione per il circuito jazz italiano e organizzata dall’Associazione culturale Piacenza Jazz Club, con il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Regione Emilia-Romagna e con il contributo delle realtà istituzionali e imprenditoriali del territorio. Ad inaugurare la kermesse sarà il concerto Rava suona Gershwin, che si terrà alle ore 21.15 presso lo spazio “Le Rotative” di Piacenza, in Via Benedettine 66, già tutto esaurito. Sul palco un ensemble di nove elementi: Enrico Rava alla tromba e flicorno, Francesco Fratini alla tromba, Mauro Ottolini al trombone e tuba, Daniele Tittarelli al sax alto e soprano, Dan Kinzelman al sax tenore e arrangiamenti, Marcello Giannini alla chitarra, Giovanni Guidi al piano, Stefano Senni al contrabbasso e Jeff Ballard alla batteria.
 
Rava dirige un ensemble di musicisti eccezionali, che lavoreranno con lui durante l'arco di due anni, per mettere a punto una serie di progetti originali, prodotti dal “Parco della Musica” di Roma. Il primo di questi ha recentemente esordito ad Orvieto nell'ambito di “Umbria Jazz Winter”. Il trombettista ha scelto alcuni dei brani più suggestivi tratti dal song-book di Gershwin, per riproporli in una nuova e originale versione orchestrale.
 
Enrico Rava è sicuramente il jazzista italiano più conosciuto e apprezzato a livello internazionale. Apparso sulla scena jazzistica a metà degli anni sessanta, si è rapidamente imposto come uno dei più convincenti solisti del jazz europeo. La sua poetica immediatamente riconoscibile, la sua sonorità lirica e struggente, sempre sorretta da una stupefacente freschezza d’ispirazione, risaltano fortemente in tutte le sue avventure musicali. Rava è reduce dalla sua ultima fatica discografica, “New York Days” (ECM 2009), inciso a New York con Stefano Bollani, Paul Motian, Larry Grenadier e Mark Turner, ma nell’ambito della sua corposa discografia vanno ricordati anche gli imperdibili “Quartet” (ECM 1978) “Rava l’opera Va” (Label Bleu 1993), “Easy Living” (ECM 2004), "Tati" (ECM 2005) e “The Words and the Days”, in quintetto  (ECM 2007), "The Third Man" (ECM 2007), in duo con Stefano Bollani. Rava ha all’attivo collaborazioni con un lungo elenco di musicisti, italiani, europei e americani: Franco D'Andrea, Massimo Urbani, Stefano Bollani (con cui  suona da anni in un acclamatissimo duo), Joe Henderson, John Abercrombie, Palle Danielsson, Jon Christensen, Pat Metheny, Archie Shepp, Miroslav Vitous, Daniel Humair, Michel Petrucciani, Charlie Mariano, Joe Lovano (con cui dirige un quintetto agli inizi degli anni ‘90) Albert Mangelsdorff, Dino Saluzzi, Richard Galliano, Martial Solal, Steve Lacy e molti altri.
L’artista ha tenuto tour e concerti in tutto il mondo, partecipando a importanti festival ed è stato insignito di numerosi premi: più volte votato come miglior musicista nel referendum annuale della rivista "Musica Jazz", risultando vincitore anche nelle categorie "miglior gruppo" e "miglior disco italiano”, è stato nominato “Cavaliere delle Arti e delle Lettere” dal Ministro della Cultura Francese e nel 2002 ha ricevuto il prestigioso “Jazzpar Prize” a Copenhagen; negli ultimi tre anni è comparso al quarto posto del referendum della rivista americana Down Beat, nella sezione riservata ai trombettisti. Nel gennaio 2004 si è esibito per una settimana al prestigioso “Blue Note” di New York, bissando ancora il successo alla “Town Hall” e poi ancora al “Birdland” (2006 e 2008). Attualmente, oltre al suo New Quintet (insieme a Gianluca Petrella, Giovanni Guidi, Pietro Leveratto e Fabrizio Sferra) e al duo con il pianista Stefano Bollani, ama esibirsi con un gruppo di giovanissimi talenti, un ottetto denominato Rava Special Edition.
 
Sul concerto di Enrico Rava è puntato anche l’obiettivo fotografico dei partecipanti al workshop "Come un racconto chiamato jazz", curato dal noto fotografo milanese Pino Ninfa, giunto alla seconda edizione e organizzato nell'ambito del Piacenza Jazz Fest. Il corso intensivo, riservato agli iscritti, è tuttora in atto e proseguirà fino a domenica 21 febbraio al Milestone di Piacenza, sede del Piacenza Jazz Club. Scopo del workshop è di stimolare l’espressività e la ricerca personale fotografando la musica, ovvero mettendo a fuoco gli elementi centrali dell’evento musicale e quelli circostanti: con la macchina fotografica come compagna di viaggio, i partecipanti potranno, infatti, seguire l'evoluzione di tutte le fasi di realizzazione dell’evento, dal sound check al concerto.
 
In seconda serata, alle ore 23.15 circa, appuntamento con il dopofestival al “Milestone” di Via Emilia Parmense, 27, che propone il concerto del Max Duo “Alter Ego 2.1” (ingresso libero con tessera Piacenza Jazz Club o Anspi).
Il Max Duo, nato nel lontano 1990, unisce il jazz tradizionale a un linguaggio più moderno ed è composto da Massimo Serra alla batteria e Max Tempia all’organo Hammond. Oggi, con la maturità artistica acquisita dopo vent'anni di attività, il duo ritorna alle origini con sonorità tradizionali, per ritrovare l'essenza del jazz contaminata dai percorsi musicali vissuti. Al Milestone il duo presenta il Cd "Alter Ego 2.1”, edito dalla Splasc(h) Records, che contiene pezzi jazz standard e brani originali.
 
Piacenza Jazz Fest è realizzato con il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune di Piacenza, Regione Emilia Romagna, Provincia di Piacenza, Comune di Fiorenzuola D’Arda (PC) e con il contributo di alcune realtà imprenditoriali del territorio. Tra proposte musicali e culturali di alto spessore artistico, il festival proseguirà fino al 27 marzo prossimo.
 
Piacenza Jazz Fest torna sabato 27 febbraio con un triplice appuntamento, che coinvolgerà tre locations cittadine: nel pomeriggio presso la biblioteca “Passerini Landi” è in programma la presentazione del libro di Claudio Sessa “Le Età del Jazz - I Contemporanei”, mentre in serata al teatro “President” andrà in scena il Roswell Rudd Quartet, seguito dal concerto di dopofestival al “Milestone”, con il gruppo Ruben Chaviano y Cuba Reunìon.

 
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