IL PARLAMENTARE PIACENTINO DOPO LE DICHIARAZIONI DI ERRANI, IERI A CAORSO CON IL FRONTE DEL “NO”
NUCLEARE, POLLEDRI (LN): «LA QUARTA GENERAZIONE È UNA CHIMERA. LA POLITICA SI CONFRONTI CON IL PRESENTE»
E SULLA PROPOSTA DI UN CORPO UNICO NAZIONALE DI POLIZIA MUNICIPALE: «FAREBBE A PUGNI CON LE NUOVE AUTONOMIE DEI SINDACI SULLA SICUREZZA» Comunicato stampa Lega Nord
«La quarta generazione di nucleare oggi è una chimera, che sarà possibile tra vent’anni. La politica deve confrontarsi con il presente. I cittadini stiano tranquilli: al di là delle strumentalizzazioni l’individuazione dei nuovi siti sarà frutto di un percorso di garanzia e partecipazione, ancora lungo e da affrontare con la massima serenità. Il nucleare si farà con il consenso della gente e non con i soldati. Faccio notare che oggi il 16 per cento dell’energia che consumiamo proviene da fonte nucleare d’oltreconfine». Così il deputato leghista Massimo Polledri disinnesca le polemiche lanciate da Vasco Errani, e dagli altri esponenti del Pd presenti ieri a Caorso per assistere all’abbattimento dello storico camino di Arturo. «A leggere le dichiarazioni di Errani sul nucleare – commenta il parlamentare leghista – uno come Antonio Di Pietro, al confronto, sembra un delicato oppositore. Nel suo infinito contestare il presidente uscente della Regione non dice però che se avessimo aspettato i colleghi del centrosinistra non sarebbe mai partita una barra, Caorso oggi sarebbe ridotto a deposito di stoccaggio e impianto di vetrificazione e saremmo ancora fermi al grande apporto di 5 anni di commissione Cenerini: la proposta di apertura di un tavolo. Per non parlare del nulla prodotto dall’ad di Sogin Massimo Romano, uomo di Pierluigi Bersani. Ricordo che ci fu un tempo in cui il Pci era pro-atomo: la centrale di Caorso ha infatti tra i suoi principali sponsor Giuseppe D’Alema, padre di Massimo, negli anni ’70 responsabile del settore industria del partito».
E, sulla proposta del sindaco Roberto Reggi – emersa anch’essa ieri, nel corso del tour piacentino di Errani – di istituire «un corpo unico nazionale di polizia locale» Polledri vuole vederci chiaro: «Il sindaco dettagli meglio la sua idea. Un conto è la polizia regionale, che la Lega da anni propone e sostiene (osteggiata e demonizzata dalla sinistra ai tempi della devolution), un conto è centralizzare le polizie municipali: misura che non si capisce come possa combaciare con le nuove autonomie in tema di sicurezza che il ministro Roberto Maroni ha previsto per i sindaci. Se c’è la necessità di centralizzare alcune competenze sovracomunali, come le segnalazioni – da metterle in rete diretta con questure e prefetture – non si avverte invece quella di un corpo unico nazionale avulso dal territorio».
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