Andrea Pollastri, candidato alle regionali per il Pdl, ha presentato questa mattina la seconda parte della campagna elettorale. Nuovi manifesti che presentano al meglio le motivazioni del candidato.

Ho scritto sulla carta ciò che sono, ciò che la gente mi chiede di essere e di fare, ciò che penso, ciò di cui i piacentini avvertono il bisogno.
Su ogni manifesto c’è un simbolo di tutto ciò; dietro ad ogni manifesto c’è un pensiero, un progetto, un pezzo di me, di quello che sono e di quello che voglio essere e fare per il mio, per il nostro territorio.
Giovani, giustizia sociale, famiglia, rapporto con le istituzioni e con il territorio, marketing.
Fare un manifesto è facile, fin troppo. Esprimere tutto ciò che sono, penso, vorrei; tutto ciò che la gente vuole, chiede, si aspetta non è affatto facile. Ho cercato di farlo mettendo insieme il mio essere con il mio fare: ed eccovi la seconda serie di manifesti. Giocati sullo stesso registro dei primi, ma più programmatici, forse più pregnanti, certo più diretti e ancora più sentiti.

I sindaci: la sede della mia attività saranno le 48 piazze della provincia di Piacenza. Con il federalismo, da quello fiscale a quello demaniale, la Regione assume un ruolo centrale, anche rispetto alle comunità locali, sul piano istituzionale.

Giustizia sociale: lavorerò e mi impegnerò per mettere davanti a tutto i piacentini.
Su molti temi sensibili siamo a dover chinare il capo di fronte agli altri, ad esterni. Mi viene in mente ad esempio la questione della concessione delle case popolari dove troppo spesso sono favoriti gli immigrati rispetto ai nostri concittadini.

Sono convinto che la famiglia sia il motore della nostra società, una concezione che vale sia nei rapporti con lo Stato, sia nella Regione. Su questo voglio essere chiaro: credo che la famiglia sia il nucleo della società nella unione naturale tra un uomo e una donna. Non riconosco come famiglia l’unione fra due persone dello stesso sesso.