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Congresso Idv, "proposte programmatiche per l'alternativa"

Comunicato stampa dell'Idv di Piacenza

IL CONGRESSO NAZIONALE DELL’ITALIA DEI VALORI – proposte programmatiche per l’alternativa

Lo scorso week-end si è svolto a Roma nella cornice dell’hotel Marriott il Congresso Nazionale dell’Italia dei Valori nel quale si è discusso del futuro del partito, sia in termini di proposte politiche da portare all’attenzione dei cittadini che di alleanze, tracciando in modo deciso il percorso per poter tornare con una coalizione riformista alla guida del Paese nel 2013. Con la conferma a Presidente di Antonio Di Pietro sono stati quindi ribaditi ed integrati in una partecipata discussione tra i delegati i punti cardine dell’azione dell’Italia dei Valori: 
-presa di coscienza della grave crisi economica e occupazionale che sta affliggendo l’Italia, affrontata dal Governo Berlusconi in modo superficiale e solamente a colpi di slogan - da ultimo la presa in giro dell’abbassamento delle tasse - con messa in campo di un piano in grado di garantire lo sviluppo di un’economia bloccata da mille difficoltà strutturali e cavilli burocratici. Conseguentemente la battaglia parlamentare dell’IdV sarà incentrata su costanti proposte per porre in essere l’abbattimento  della spesa pubblica e messa in campo di misure per garantire una maggior equità sociale, dimenticando la favola tremontiana delle due aliquote. Infine è necessario fin da subito dimenticare i vari scudi e condoni fiscali da sostituirsi inserendo misure serie per contrastare l’evasione, vera piaga del nostro sistema;
-intervenire una volta per sempre al fine di rimuovere gli ostacoli che  frenano il  normale corso della giustizia. A cominciare da una riorganizzazione degli uffici giudiziari preposti (che molte volte non hanno nemmeno la carta per lavorare), a cui dovrebbe seguire un investimento per assumere nuovo personale, siano essi impiegati o dirigenti, e informatizzare le strutture esistenti. Stop a misure suicide come il processo breve, che uccide migliaia di procedimenti in corso solo per salvare il capo del Governo;
-tutela dell’ambiente e difesa del territorio puntando sempre maggiormente sulle energie rinnovabili, sul recupero integrale dei rifiuti e sul risparmio energetico. Una “green economy” a cui guardiamo scostandoci da scelte suicide come il ritorno al nucleare, dove c’è il problema dello smaltimento delle scorie radioattive e soprattutto del costo spropositato degli impianti. Inoltre con il Decreto Ronchi è stato deciso di privatizzare la gestione dell’acqua, un servizio pubblico locale che assume i connotati di vera e propria risorsa per tutta l’umanità. Dovrebbe perciò essere trattata come tale e alla stregua di un diritto umano, non come un bene economico su cui lucrare il più possibile. Su queste due decisioni la nostra scelta sarà di ricorrere entro breve al referendum abrogativo, di cui abbiamo già presentato i quesiti alla Corte di Cassazione;
-fondamentale sarà l’attenzione alla scuola, all’università e alla ricerca fatte macelleria coi tagli della Gelmini. L’IdV sosterrà quindi con forza il diritto allo studio proponendo un piano triennale per la stabilizzazione dei precari e aumento dei finanziamenti per la ricerca, fermi allo 0.9% del PIL (la media europea è del 3%).
Altresì sarà importante continuare sostenere battaglie a tutela dei diritti costituzionali e civili alla base della nostra democrazia nel rispetto della laicità dello Stato. Questi punti vogliono essere una scelta di campo per proporci come alternativa al modello di Governo berlusconiano fatto quasi esclusivamente di provvedimenti ad personam. Per riuscire nella realizzazione di tutti gli obiettivi prefissi la scelta dell’Esecutivo Nazionale – lo diciamo quale parte in causa – di puntare, per realizzare un’azione maggiormente incisiva, su un ricambio generazionale della classe politica sta portando i suoi primi frutti, da ultimo l’elezione di numerosi under 35 alle scorsa tornata elettorale. Rilanciare i giovani all’interno della politica  formandoli con un progetto a lunga scadenza è stata un’idea ambiziosa, irta di ostacoli nonché di difficoltà, soprattutto in un paese dove fatica sempre più il riconoscimento del merito e dove tutto rimane bloccato da lobby e consociativismi. A Roma i lavori congressuali sono stati vissuti e partecipati da 800 delegati “giovani” su 3600 accreditati, una numero più che significativo che attesta il pensiero soprascritto.  Una struttura giovanile è quindi il naturale sbocco per un partito che punta fortemente sulla rete quale strumento di comunicazione.
A conclusione dei lavori è stata confermata la necessità di un partito che mira sempre più all’azione propositiva, senza però dimenticare l’opposizione intransigente da mettere in campo contro quei provvedimenti che non facciano l’interesse dei cittadini tutti.
ANDREA FOSSATI, SAMUELE RAGGI, NICOLO’ TOSI, ALESSANDRO BAGGIO, ALESSANDRO GALLOPPA, MANRICO FREDA, GIUSEPPE NUOVO (Giovani Italia dei Valori Piacenza delegati al Congresso Nazionale)
 

 
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