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Missione e omelia al centro del consiglio diocesano

Missione e omelia al centro del Consiglio Presbiterale diocesano (fonte ufficio stampa)

Si è riunito questa mattina, giovedì 4 febbraio, nella Sala degli Affreschi di Palazzo Vescovile, il Consiglio presbiterale diocesano; ha presieduto il vescovo mons. Gianni Ambrosio; ha coordinato i lavori mons. Aldo Maggi.

In apertura il vicario generale mons. Lino Ferrari ha ricordato i principali avvenimenti che hanno caratterizzato la vita della Chiesa piacentina negli ultimi mesi ed ha fornito ai presbiteri alcune informazioni in anteprima: il Collegio dei Consultori si è espresso negativamente sulla gestione economica della radio diocesana e pertanto la cooperativa proprietaria  sta valutando la possibilità di cedere l’emittente; sono iniziati i lavori per l’ampliamento della sede della Casa del clero Cerati (dovrebbero concludersi entro un anno e mezzo); lunedì è in programma alla Bellotta di Pontenure un incontro regionale degli addetti diocesani per la promozione del sostegno economico alla Chiesa; il 13 febbraio è in programma un incontro degli istituti religiosi secolari con il Vescovo; il 18 di febbraio si terrà un ritiro diocesano per sacerdoti; 18 marzo: incontro di aggiornamento teologico pastorale sul sacramento della Penitenza; dal 18 al 20 marzo convegno nazionale dei settimanali cattolici italiani in occasione dei cento anni del Nuovo Giornale; anticipazione della Festa del Sacro Cuore dal 10 al 3 giugno (l’importante appuntamento del clero con il Vescovo viene anticipato in quanto dal 9 al giorno 11 giugno si tiene un pellegrinaggio a Roma di sacerdoti per partecipare alla chiusura dell’anno sacerdotale).

Vi è stato poi l’abituale resoconto sulla Missione diocesana popolare da parte del vicario episcopale per la pastorale mons. Giuseppe Busani: in particolare si è parlato dei grandi ritiri spirituali popolari il cui obiettivo è quello di “prendere confidenza con la Paola di Dio”; nell’ambito della missione popolare mons. Busani ha poi citato quanto  si sta predisponendo per la prossima Quaresima (tema e sussidi).

     Ricordiamo i principali appuntamenti in  Cattedrale:

MERCOLEDI’ DELLE CENERI

Mercoledì 17 febbraio ore 20.30:

Statio nella chiesa di San Francesco, processione penitenziale, celebrazione della Parola, imposizione delle Ceneri e iscrizione dei catecumeni. Presiede il Vescovo, mons. GIANNI AMBROSIO.

ESERCIZI DI LECTIO DIVINA SUL VANGELO DI LUCA

Giovedì 25 febbraio, ore 21.00:

"Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto" (Lc 9, 28-36)

mons. GIUSEPPE ANGELINI, teologo e parroco di San Simpliciano, Milano.

Giovedì 4 marzo, ore 21.00:

"Simone, ho da dirti qualcosa" (Lc 7,36-50)

mons. PIERANGELO SEQUERI, teologo e musicista, Milano.

Giovedì 11 marzo, ore 21.00:

"Si alzò e ritornò  da suo padre " (Lc 15,20)

ENZO BIANCHI, priore della comunità monastica di Bose.

CELEBRAZIONE PENITENZIALE

Giovedì 25 marzo, ore 21.00:

Celebrazione penitenziale presieduta dal Vescovo mons. GIANNI AMBROSIO.

Su questi temi sono da registrare diversi interventi di membri del Consiglio, in genere finalizzati a comprendere meglio il funzionamento dei ritiri spirituali  e l’uso dei sussidi per la Quaresima, sussidi – è stato detto - che devono utilizzare un linguaggio chiaro e semplice.

L’OMELIA. Il Vicario generale mons. Lino Ferrari ha ricordato che tra gli obiettivi dell’anno sacerdotale,  attualmente in corso, vi era quello di aiutare la Chiesa a prendere coscienza del dono avuto con i presbiteri e nello stesso tempo invitare i sacerdoti ad approfondire alcune tematiche tra cui il sacramento della penitenza e l’omelia. Su quest’ultimo argomento vi è stata, recentemente, la presa di posizione di mons.  Crociata, segretario della Cei, le cui parole sono rimbalzate su tutti i mass media laici.

     Da qui lo stimolo a mettere all’ordine del giorno un primo esame dell’omelia  con l’intento che il tema, dopo questa prima analisi dei presbiteri, passi all’attenzione del clero nei vicariati e nelle unità pastorali.

     L’esame è iniziato con l’intervento di don Paolo Mascilongo, biblista, al quale è stato affidato il compito di predisporre una presentazione tecnica  di uno strumento di comunicazione particolare com’è l’omelia. Al centro la trasmissione ai fedeli della Parola di Dio e questo richiede nel sacerdote una preparazione remota. Nel passato (circa 40 anni fa), per avvicinarsi al testo sacro, predominava il metodo storico che privilegiava domande specifiche sul singolo brano (il testo era un po’ l’oggetto dell’analisi); ora prevale il metodo narrativo che tende a prendere in considerazione il brano cos’ì com’è, tenendo conto della sua collocazione nel contesto generale del Vangelo da cui è tratto. Il vantaggio è quello di poter “ascoltare” il Vangelo nel suo insieme e non pezzo per pezzo; il brano evidenzia maggiormente il suo suolo di messaggio e non di documento scritto. Ovviamente – ha riconosciuto don Mascilongo – nessun metodo è di per sé risolutivo, ma occorre per ogni omelia impegno e tempo per prepararsi in modo che venga mantenuta l’originalità, me nello stesso l’attualità, della Sacra Scrittura.

     Sul tema si è svolta un’ampia ed articolata discussione di cui riportiamo i passaggi principali:

     l’omelia è soprattutto un’azione pastorale e il parroco deve conoscere quali sono i messaggi da portare ai suoi fedeli, ovviamente alla luce dell’insegnamento evangelico (tirar fuori dal Vangelo quello di cui ha bisogno l’uomo di oggi);

     si inserisce in un problema di relazioni: l’omelia per un parroco rappresenta uno strumento per potersi mettere in relazione con la sua comunità;

     è un momento serio, ma quali sono le difficoltà di un sacerdote che nei giorni festivi deve celebrare cinque o sei messe?;

     un pericolo da evitare: quello del moralismo;

     le parole di mons. Crociata possono aver urtato la suscettibilità  di alcuni, ma molte omelie sono veramente indigeste, occorre essere prima di tutti comprensibili;

     l’omelia non è tutta la messa, tutto il rito deve saper parlare ai fedeli che devono essere a loro volta coinvolti ed essere presi nella dovuta considerazione;

     essere brevi e sempre ancorati alla realtà concreta;

     serve un servizio o un punto di riferimento che possa coordinare e aggiornare le scelte di tutti i sacerdoti;

     più  che sul metodo narrativo noi oggi siamo impostati su quello argomentativo, occorre essere più attenti alla cultura dei nostri tempi;

     il problema della verifica e del “controllo”: chi oggi per il prete assume un ruolo critico che lo possa aiutare nel mettere sotto esame il proprio operato?.

Ha concluso i lavori l’intervento del Vescovo che ha commentato le varie fasi della riunione: per la missione dobbiamo muoverci con un impegno reciproco, insieme come in una famiglia: questo è lo stile di Chiesa.

Editrice Berti: il ruolo di questa editrice – libreria in diocesi è importante e da qui la decisione di sostenere la sua attività, ma tutto deve avvenire nella massima trasparenza. Avere sempre di fronte la finalità dell’unità: ogni azione deve essere inserita  in questa visione generale.

Omelia: è necessario avvicinare il testo sacro con  proprietà  e approfondimento, tenendo presente, però, che prima di tutto ci si deve lasciar interpellare dallo stesso testo e da Gesù Cristo.  Il compito del sacerdote che pronuncia l’omelia è quello di aiutare a rivolgersi al Signore.

Mons. Ambrosio ha anche proposto di valutare la possibilità di promuovere la lettura integrale di un Vangelo (lui stesso ha partecipato ad una lettura continua di Marco la cui durata supera di poco l’ora). Il brano del Vangelo va accolto e va inserito nella vita dell’uomo tenendo sempre presente la necessità di muoversi “nello stile di Dio”.

 
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