Presidio delle associazioni ambientaliste, oggi pomeriggio, davanti alla Provincia di Piacenza. Un'iniziativa di protesta contro la decisione di procedere all'abbattimento di ungulati "in esubero" nel Piacentino. Una delegazione è stata ricevuta dal presidente della Provincia, Massimo Trespidi, e dall'assessore competente Filippo Pozzi.
Se sul fronte del prelievo di 142 daini non è stato possibile convicere la Provincia a fare dietrofront, i rappresentanti dell'amministrazione si sono detti disponibili a coinvolgere le associazioni ambientaliste nelle operazioni di censimento dei caprioli, in programma nei mesi di marzo e aprile.La caccia all'animale non sarà quindi aperta.
Laura Chiappa, referente piacentino di Legambiente, si dice soddisfatta dell'incontro: "C'è stata la volontà di coinvolgerci. Del resto la senibilità della gente nei confronti di questi animali è tanta: nell'arco di pochissimi giorni abbiamo raccolto 3450 firme con i nostri banchetti, che si aggiungono alle 1778 arrivate tramite internet".
Comunicato stampa diffuso dalla Provincia di Piacenza
«La provincia ad oggi non ha deciso di aprire la caccia del capriolo a giugno. Aspetteremo i censimenti, che vedranno coinvolte anche le associazioni ambientaliste, in un’ottica di massima trasparenza».
Così l’assessore all’agricoltura e alla tutela faunistica della Provincia di Piacenza, Filippo Pozzi, dopo l’incontro di questo pomeriggio – a margine del consiglio provinciale – con una delegazione ambientalista che gli ha consegnato le sottoscrizioni raccolte contro la caccia agli ungulati.
«Prendiamo atto, con estrema disponibilità al dialogo e rispetto per l’iniziativa intrapresa, delle firme che sono state raccolte. Esprimono la volontà di una porzione dei cittadini e, come tali, meritano ascolto e apertura. Preciso che la nostra non è una posizione preconcetta. È doveroso che l’amministrazione pretenda l’osservazione delle regole e dei buoni comportamenti per la gestione faunistico venatoria, ma prima di pretendere deve essa stessa osservare un obbligo di legge, a cui abbiamo fatto fronte con l’apertura della caccia di selezione. Garantiamo l’impegno a effettuare censimenti per la corretta gestione della nostra fauna nella maniera più condivisa possibile»
«La divergenza di opinioni con gli ambientalisti sul prelievo selettivo – conclude l’assessore – non preclude una convergenza su alcuni punti cardine che una corretta gestione faunistica e un corretto sistema della caccia devono esibire: la regolarità formale degli Atc, la necessità di procedure standard condivise, la vigilanza capillare. Punti che sono stati approfonditi anche nel corso dell’incontro a porte chiuse tenutosi dopo la consegna delle firme e sui quali c’è massimo impegno da parte dell’amministrazione provinciale».
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