27 gennaio - “Con questo gesto voglio abbracciare tutti gli ebrei e testimoniare loro la solidarietà e l'affetto  della comunità piacentina”. Con queste parole il Presidente della Provincia Massimo Trespidi ha riassunto il senso della sua scelta di andare oggi nei tre cimiteri ebraici della provincia (Fiorenzuola, Cortemaggiore e Monticelli) a deporre un mazzo di rose con un ulivo, in occasione della Giornata della Memoria. “E' il mio modo – ha voluto aggiungere il Presidente - di dimostrare l'amore dei piacentini per il popolo ebraico e per stringerlo  in un abbraccio. Il mio è un pellegrinaggio in quelli che gli ebrei chiamano Hazer, gli orti dei vivi, perché chi vi è sepolto resta vivo, e qui attende di riunirsi ai congiunti rimasti in vita. Per gli ebrei, questi sono i luoghi  più sacri, ancor più sacri delle sinagoghe”. E' la prima volta, da quando il giorno della Memoria è stato istituito, dieci anni fa, che un amministratore piacentino decide di celebrare la ricorrenza in questo modo, sentito e singolare. A ricordo della sua visita il Presidente ha lasciato, su alcune lapidi dei tre cimiteri, sassi, nel rispetto di una tradizione ebraica che risale ai tempi in cui il popolo eletto vagava per il deserto, e lasciava piccoli sassi sulle tende per evitare che il vento le portasse via.

Il tour del Presidente è  iniziato a Fiorenzuola. Ad attenderlo, presso il locale cimitero ebraico, adiacente a quello urbano, c'erano il sindaco Giovanni Compiani, il vicesindaco Giuseppe Brusamonti, gli assessori Gianfranco Arcari, Nicoletta Barbieri e Daniele del Bue, i consiglieri Fabio Gnocchi, Paola Pizzelli e Claudia Verdiani, cittadini. Con il Sindaco, Massimo Trespidi ha deposto il mazzo di rose con l'ulivo ed ha lasciato alcuni sassi sulle lapidi. 
Il cimitero ebraico di Cortemaggiore è isolato, a nord ovest del paese, in aperta campagna. Con il Sindaco, Gianluigi Repetti, Massimo Trespidi vi ha ripetuto il gesto rituale compiuto a Fiorenzuola, depositando sulla soglia un mazzo di rose, con l'ulivo, e ponendo sassi su alcune pietre tombali. Il Presidente si è poi recato nella locale sede dell'Università della Terza età, dove era in corso una lezione sull'Olocausto e sulla deportazione nella nostra provincia. Massimo Trespidi ha espresso parole di apprezzamento per l'impegno dei presenti su questi temi ed ha promesso di tornare, presso l'istituto, da docente di filosofia, per tenervi una lezione.

A Monticelli ad accogliere il Presidente c'erano il Sindaco, Sergio Montanari, gli assessori Enrico Scaravella e Antonio Metti, membri della locale sezione ANPI, il gruppo locale degli Alpini e la signora Giovanna Azzoni, vedova di Felice Ziliani, figura simbolo della Resistenza piacentina, che ha domnato a Massimo Trespidi un volume sul marito, “Non importa chi, Felice Ziliani sempre con noi”. Presente anche il figlio di Ziliani, Stefano, presidente dell'Associazione Partigiani cattolici, e tanti ragazzi della locale scuola media. Il Presidente, con il Sindaco, ha ripetuto anche in questo luogo  sacro il gesto di omaggio già compiuto nei due precedenti cimiteri ebraici.  Quello di Monticelli, tuttora in buone condizioni, è ancora attivo. Ancor oggi resta l'ultima meta di cittadini ebrei residenti fuori provincia ma con radici in questa zona. La sepoltura più recente risale al 2004.