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Il balletto di Roma inaugura la stagione di danza al Municipale

Piacenza - Sarà il Balletto di Roma ad inaugurare la stagione domenica 24 gennaio 2010 alle ore 16, la stagione di danza 2009-2010 del Teatro Municipale organizzata dalla Fondazione Toscanini. In programma la fortunata produzione del Bolero, serata d’autore’.
Lo spettacolo sarà presentato al Ridotto del Municipale un’ora prima –alle ore 15- da Donatella Bertozzi giornalista e critico di danza nell’ambito di “Invito alla Danza” a cura di Stefano Tomassini. Per questo motivo si potrà accedere a teatro a partire dalle ore 14.30.
Si tratta di  un trittico che vede protagonisti tutti coreografi italiani. Lo spettacolo si apre con Hora Zero, omaggio ad Astor Piazzolla ed alla sua molteplice capacità di narrare attraverso la musica una condizione dell’anima dove il Balletto di Roma esplora una nuova contaminazione tra il linguaggio contemporaneo ed il “minimalismo” dell’incontro tra corpi che parlano di tango.
A seguire Libera Risonanza coreografia di Mauro Astolfi che nasce come un approccio squisitamente  concettuale che al tempo stesso travalica la semplice invenzione di passi e forme: è uno studio della convivenza di un progetto a più facce che trova nelle musiche originali di Luca Salvadori il mezzo ideale per propagarsi e staccarsi dal pavimento, dal palcoscenico verso il suo pubblico. Astolfi cerca di mettere in relazione le diverse vibrazioni dei danzatori per creare un percorso importante e consentire loro di superare i loro confini fisici, psicologici ed emotivi…primo tra tutti la destrutturazione dello spazio concepito solo come geometria e metri quadrati, ora trasformato in un rinnovato universo di possibili forme aeree e plastiche.
Conclude lo spettacolo il celebre Bolero di Maurice Ravel, brano che, come è noto, è stato coreografato da alcuni dei più grandi maestri della danza affascinando il pubblico del mondo intero. Fabrizio Monteverde ricrea una gara di ballo dal crudele meccanismo che fa leva sulla resistenza, sullo sconforto, sulla volontà di lottare, sull'illusione e sul sacrificio spinti fino alla bestiale cecità. La coreografia si ispira al romanzo di Horace McCoy - nonché all’omonimo film di Sidney Pollack - Non si uccidono così anche i cavalli? spogliato però qui da ogni svolgimento narrativo, cristallizzato in una reiterazione che, con calcolata schematicità, ripete e al tempo stesso ‘nega’, la minacciosa ossessività del motivo musicale. Apparentemente si tratta di una gara di ballo dove una a una le coppie soccombono all’eliminatoria, in un disfacimento psicologico quanto fisico. Ma è davvero una semplice gara ciò a cui stiamo assistendo? O non è forse un inferno costruito dall’uomo a sua stessa misura ?
Ampi consensi sono arrivati in questi mesi  da diversi teatri che hanno ospitato questo spettacolo  che esprime  nel segno di tradizione ed innovazione, storia e modernità, il nuovo corso del Balletto di Roma –Ente nazionale di Balletto che proprio con questo spettacolo festeggia i cinquant’anni della compagnia, (1960-2010).
La compagnia in queste ultime stagioni, ha confermato la sua posizione di prestigio nel panorama della danza italiana, grazie al successo di pubblico e al plauso della critica.  Può vantare una storia lunga cinquant’anni essendo nata nel 1960 grazie al sodalizio artistico di due protagonisti della danza italiana: la prima ballerina Franca Bartolomei e l’étoile Walter Zappolini, a tutt’oggi direttore artistico. Oltre 150 i balletti allestiti e portati in scena, in Italia e all’estero, con le firme di coreografi di levatura internazionale e ballerini étoiles. A partire dalla stagione 2001 la compagnia, ha intrapreso un nuova direzione artistica, scegliendo creazioni originali firmate da coreografi italiani di spicco nel panorama della danza contemporanea.

Lo spettacolo del Balletto di Roma, nel circuito Aterdanza, rientra nella promozione natalizia (valida fino al 31 gennaio) con prezzi  che vanno  -a seconda dei posti scelti- da 10 a 4 € mentre i bambini e ragazzi da (6 a 14 anni) pagano un biglietto di 5 €, accompagnatori (genitori o insegnanti) prezzo ridotto sempre a seconda dei settori scelti.
 

 
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