Piacenza - Levata di scudi, da parte dei comuni montani di Piacenza, contro la legge Finanziaria 2009, che ha modificato i parametri per l'individuazione dei comuni di montagna. I primi cittadini hanno incontrato oggi l'assessore al Territorio, Patrizia Barbieri, il presidente della Provincia Massimo Trespidi e il dirigente d'area Vittorio Silva, per illustrare le proprie perplessità. La normativa prevede la riduzione del 70% del fondo della montagna, con una ripartizione del 30% tra i comuni che abbiano almeno il 75% del proprio territorio al di sopra dei 600 metri. Condizioni che rischiano di precludere a buona parte dei Comuni piacentini l'accesso ai finanziamenti.
Il presidente Trespidi ha proposto di coinvolgere i parlamentari piacentini, per sottoporre a loro richieste e proposte da sottoporre a livello romano. Massimo Castelli, sindaco di Cerignale, ha sottoposto all'attenzione dell'assessore Barbieri un ordine del giorno, approvato dalla Giunta della Comunità Montana della Valtrebbia di cui è presidente, come documento dal quale partire. Nell'ordine del giorno si mette in evidenza come sia necessario introdurre una diversa classificazione per altimetria e per aree geografiche (Alpi e Appennino) e introdurre dei parametri socio demografici che evidenzino le reali condizioni socio economiche delle aree montane da considerarsi a deficit di sviluppo.
Documento che sarà portato in giunta anche dagli altri colleghi interessati dalla nuova Finanziaria, e che servirà da punto di partenza, ha proposto l'assessore Barbieri, per la proposta da presentare ai parlamentari piacentini.
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