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Piace, il bicchiere è mezzo pieno - IL PUNTO

Della partita con l'Empoli rimane innanzitutto un punto. Che sia “solo” un punto o “addirittura” un punto la sostanza cambia poco. Il Piace muove la classifica, guadagna terreno sulla Reggina brutalizzata dal Cesena (vanno forte davvero i romagnoli, allora) e sul Mantova prontamente rientrato nei ranghi dopo la sorprendente vittoria con l'Ancona. E anche sul Crotone, sconfitto in casa all'ultimo respiro dal Sassuolo di Pioli. Ora i biancorossi sono a meno due dalla zona playout e a meno cinque dalla salvezza, con una partita da recuperare (la trasferta di Trieste, 30 gennaio).

Rimane il bicchiere mezzo pieno o il bicchiere mezzo vuoto. Noi ci schieriamo con i mezzopienisti per almeno tre ragioni.

La prima è che il campionato è ancora molto lungo, manca tutto il girone di ritorno e cioè 20 partite e quindi 60 punti a disposizione. La partita con l'Empoli non era un'ultima spiaggia o una sfida epocale da dentro o fuori, era semmai una prova delicata dopo la debacle di Cesena. Le miniserie di Albinoleffe e Ascoli (4 vittorie consecutive) dimostrano una volta di più come in serie B sia all'ordine del giorno dafre una svolta netta al proprio campionato grazie ad un filotto di vittorie: le squadre di Mondonico e Pillon apparivano le concorrenti dirette più in difficoltà solamente un mese fa e ora sembrano poter puntare ai playoff. Dando un'occhiata al calendario appare suggestiva l'ipotesi che il Piace possa cambiare marcia tra la 31esima e la 34esima giornata, da fine marzo a metà aprile, grazie alla serie Cittadella-Modena-Crotone-Mantova, al recupero completo degli infortunati (Graffiedi e Parfait su tutti) e all'integrazione dei nuovi arrivati. Sino ad allora sarebbe importante non perdere contatto con il resto del gruppo e continuare a viaggiare con i ritmi attuali. Dal giorno del cambio in panchina ad oggi il Piace ha collezionato 12 punti in 8 gare, con una media di 1,5 a partita; tra le avversarie dirette meglio hanno fatto Albinoleffe (14) e Gallipoli (13), stesso andamento dei biancorossi per il Crotone (12); peggio invece Cittadella (9), Reggina e Mantova (7), Triestina e Salernitana (6), e infine il Padova (4). Come dire, avanti così un paio di mesi e poi si prova il cambio di passo, altrimenti si lotta fino in fondo.

La seconda è che il Piace, dopo la prima sconfitta netta del corso Ficcadenti, rischiava un'inversione di rotta pericolosa. E rischiava una debacle clamorosa, un altro Mantova per intenderci, che sarebbe stata forse decisiva giunti a questo momento del campionato. E invece è arrivato il segnale di una squadra viva, seppure nelle difficoltà attuali che nessuno ha mai cercato di nascondere.

La terza è che il Piace, appunto, è una squadra con dei limiti oggettivi che vanno sempre tenuti in debita considerazione. Una rosa giovanissima, di qualità generale non certo da altra categoria; una partenza del campionato ad handicap e il relativo affanno per la rincorsa; una sfortunata catena di infortuni e delle carenze di organico a centrocampo (dove manca un uomo di esperienza che detti i tempi e la gestione del match) e in attacco (dove manca una vera prima punta, considerato che anche Foti, al di là della condizione inadeguata, non la è). In queste condizioni è inutile aspettarsi miracoli tutte le settimane ed appellarsi al primo tempo con il Sassuolo, episodio non facilmente replicabile su grande scala.

Detto questo, rimane la scelta di Ficcadenti di affidarsi a qualche anno di esperienza in più e di punatre su Simon, peraltro positivo, aspettando un momento più propizio per dedicarsi al recupero del giocatore Foti. Rimane la bella conferma di Greco, centrocampista di qualità e capace di quegli inerimenti che mancavano dai tempi di Gigi Riccio, il ritorno di Avogadri, giocatore restituito alla causa dopo una fase di crisi, e gli ulteriori segnali positivi da parte di Graffiedi, che potrebbe essere davvero l'uomo in più del Piace nel girone di ritorno, problemi fisici permettendo.

Rimangono soprattutto i problemi a creare occasioni da gol, nonostante la squadra giochi con un modulo spregiudicato (che non a caso l'allenatore ha dovuto correggere nella ripresa) e con numerosi giocatori dalle caratteristiche spiccatamente offensive. Vero, l'Empoli si è chiuso parecchio e il Cesena ha la migliore difesa del campionato, ma da questo punto di vista c'è da lavorare parecchio.

Rimane il lavoro, appunto, in vista di Lecce, nella speranza che la società decida di fare uno sforzo ulteriore in sede di mercato.

 

 
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    Commenti:



    l'altra metà del bicchiere se l'è bevuta garilli... il fatto è che è un bicchiere bello grande...
    filippo
    19/01/2010  09.42


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