L’osservatorio congiunturale sulla piccola e la media impresa di Confartigianato Federimprese Emilia Romagna ha analizzato l’andamento dell’economia regionale nel secondo semestre del 2009 ed ha creato una proiezione dei possibili andamenti del prossimo semestre. Nella provincia di Piacenza, si registrano nella seconda parte del 2009 andamenti fortemente negativi in relazione alla produzione/domanda, al fatturato, agli ordini e all’occupazione; per il prossimo semestre si prevede invece una situazione di maggiore equilibrio con qualche prospettiva di recupero in tutti gli indicatori economici. Si tratta di dati raccolti attraverso un’indagine telefonica, svolta tra il 23 novembre e il 4 dicembre 2009, su 900 imprese dell’Emilia Romagna con meno di 20 dipendenti.
I risultati negativi del secondo semestre hanno caratterizzato tutte le province, ma la previsioni per i prossimi sei mesi consentono di cogliere alcune differenziazioni. Forlì-Cesena e Piacenza dimostrano di avere le maggiori possibilità di recupero nel 2010, mentre Bologna, Parma, Ravenna e Rimini presenteranno andamenti leggermente negativi in tutti in principali indicatori. Tra queste province, tuttavia, spicca Parma per la maggiore propensione ad investire, ed anche Rimini potrebbe confermare la buona vocazione ad investire. Ferrara, Reggio Emilia e Modena sembrano faticare più delle altre realtà provinciali a superare l’attuale fase di stallo economico e le previsioni del 2010 non sono positive dato che si attendono nuovi ridimensionamenti. Per Ferrara e Reggio Emilia, tuttavia, si potrebbe registrare un inversione di tendenza sul fronte occupazionale ed una maggiore propensione ad investire, almeno per le aziende ferraresi.
Stuazione a Piacenza. Nella provincia di Piacenza, si registrano nella seconda parte del 2009 andamenti fortemente negativi in relazione alla produzione/domanda, al fatturato, agli ordini e all’occupazione (saldi rispettivamente a -62,6, -63,7, -53,8 e -11,8). Anche la percentuale di aziende investitrici si è rivelata modesta, attorno al 12%. In termini tendenziali i saldi negativi registrati confermano ancora una volta l’attuale situazione di difficoltà delle imprese della provincia. Per il prossimo semestre si prevede invece una situazione di maggiore equilibrio con qualche prospettiva di recupero in tutti gli indicatori economici, soprattutto nel livello di ordinativi (saldo +7,6) e con la conferma del livello degli investimenti registrato a fine anno (12,3%).
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