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Piace, dimenticare Cesena e ripartire - IL PUNTO

Della partita di Cesena rimane una brutta sconfitta, tanto netta nel risultato quanto indiscutibile per quanto avvenuto in campo. Rimane la peggiore prestazione del nuovo corso avviato con l'arrivo in panchina di Ficcadenti, un passo indietro davvero notevole rispetto alle ultime apparizioni.

Rimane la preoccupante dimostrazione di impotenza di una squadra che, pur avendo a disposizione un'ora di gioco dopo essere andata sotto alla mezzora per un errore in fase di disimpegno e pur avendo tre attaccanti puri in campo, non ha mai portato dei pericoli agli avversari e non ha avuto praticamente alcuna occasione per raddrizzare la partita. Ficcadenti ha provato a cambiare, òprima invertendo le posizioni delle mezzale (Greco e Nainggolan), poi inserendo Bianchi (per sambugaro, ammonito e a rischio espulsione) e il rientrante Graffiedi per Guerra, inutilmente. In tutta la partita sono da registrare solo un tentativo di testa di Tonucci su corner e un tiro di Moscardelli nel finale. Davvero troppo poco, anche a cospetto di una formazione decisamente superiore come il Cesena, che si è dimostrato sul campo meritevole della posizione che occupa in classifica. Squadra che gioca a memoria grazie ad un gruppo costruito nel tempo, che sa gestire la partita, e che può contare su grande qualità. Schelotto e Do Prado, in particolare, si sono dimostrati giocatori di altra categoria: sulla strada del primo si è trovato Calderoni, che ha finito per dare il via alla vittoria romagnola con un'ingenuità clamorosa (ripetuta nel finale) e per naufragare miseramente.

Rimane la delusione per una prestazione negativa di tutta la squadra, incapace di opporre la benchè minima resistenza e uscita sconfitta in ogni zona del campo e ogni singolo duello. Problema fisico, per il doppio impegno ravvicinato e il recupero recente di alcuni giocatori reduci da infortunio; problema di esperienza e personalità, legittimo se si considera l'età media bassissima, e di fisionomia della squadra, anche questo sensato se si considera il poco tempo passato dalla partenza di un nuovo progetto e l'arrivo recente di un paio di giocatori, che si devono ancora integrare nel gruppo. Problema tecnico e di qualità dell'organico, forse, e qui sarà opportuno fare qualche considerazione aggiuntiva finchè il mercato di riparazione è aperto.

Rimane la prova deludente di alcuni singoli, tra cui merita subito una menzione il nuovo arrivato Foti. Il giovane centravanti è apparso quasi spaurito, di fronte ad una difesa esperta e tosta come quella romagnola, disorientato, dentro a schemi chje non conosce ancora, e quasi svogliato, con quel suo procedere indolente. A tratti ha ricordato un giovane timido alla vecchia visita di leva. Non è certo quello che serve al Piace, che ha bisogno di gente che mangia l'erba, come si usa dire in gergo. Il ragazzo ha qualità e merita certo più di una prova di appello, ma certo il primo impatto non è stato positivo. La scarsa consitenza di Foti può giustificare solo in parte l'atteggiamento del Mosca, che si è lanciato ben presto in una sorta di crociata personale contro tutti, ed ha finito per sbattere la testa più volte sul muro avversario. Rimane invece una prova positiva di Greco, che ha dimostrato qualità e quantità, ed è stato autore di alcune giocate interessanti. Piuttosto sorge il dubbio che siano le caratteristiche del nuovo arrivato, giocatore portato alla fase offensiva, a limitare la libertà e a togliere in un certo modo spazio a Nainggolan, apparso come contro il Gallipoli troppo sacrificato e impegnato a rincorrere gli avversari. Potrebbe essere una chiave tattica, e non i rumours di mercato, a motivare il recente appanamento del gioiellino biancorosso.

Rimane lo smacco del cambio effettuato a metà ripresa da Bisoli, che ha tolto il suo fuoriclasse Do Prado per far esordire un ragazzo della promavera. Mancava solo che togliesse Antonioli, peraltro praticamente mai impegnato, per mettere il terzo portiere.

Rimane ora una classifica che è tornata a piangere. Le concorrenti dirette hanno portato a casa una vittoria (il Mantova addirittura contro l'Ancona, l'Ascoli contro il sorprendente Crotone). Fatto salvo sempre che il Piace deve recuperare la partita, che sta diventando uno scontro diretto, di Trieste (30 gennaio), la zona playout dista ora tre punti e la salvezza addiri cinque. Niente di compromesso, ma occorre tornare sulla retta via già a partire da sabato, quando i biancorossi dovranno vendicare al Garilli lo sgarbo subito all'andata dall'Empoli (due errori arbitrali costrinsero un bel Piace alla sconfitta, primo segnale di un campionato un po' storto).

Rimane l'ennesima prova che questa squadra dovrà lottare fino in fondo, partita per partita e punto su punto, per raggiungere la salvezza, peraltro alla portata. Ad ogni vittoria si respira un'aria da resurrezione e si fanno pronostici di pronto rientro in zone nobili della classifica grazie ad un filotto di vittorie, come successe l'anno scorso. Non è così, purtroppo. Ci sarà da soffrire, e da digerire sconfitte contro squadre più forti come sabato, fino alla fine.

 
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    Commenti:


    non abbattiamoci
    Il Cesena è stata l'unica squadra che finora ci ha veramente schiacciati, capita, come dico sempre ogni partita fa storia a sè, non sarà facile salvarsi perchè non vedo squadre deboli ma essere sempre ottimisti è d'obbligo
    serialfan
    12/01/2010  12.12

    si puo solo migliorare
    coraggo ragazzi si puo solo migliorare, peggio è difficile
    roberto santini
    11/01/2010  22.18

    Forza ragazzi sempre...
    ..ma purtroppo inutile aver cambiato il direttore d'orchestra quando i suonatori sono sempre gli stessi...
    Luigi
    11/01/2010  20.22

    Dimenticare Cesena
    Guardiamo avanti, abbiamo una sfida difficile, la vittoria ci vuole e spero in un gran riscatto! Forza Ragazzi!
    Highlander
    11/01/2010  18.33


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