Continua la polemica sul "leghista fannullone" denunciato dal sindaco Roberto Reggi e ripresa anche dal "Corriere della Sera". Ai Giovani Padani è arrivata la risposta dei sindacati.
Giovani Padani, non è bello esser tacciati di 'fannullonismo', vero?
Vorremmo che la presa di posizione dei “giovani padani”, tra l’altro da noi condivisa, fosse estesa a tutti quei lavoratori pubblici che da oltre 20 mesi sono sotto attacco da parte dei Ministri del Governo in carica, in particolare dal ministro Brunetta. Un Governo di cui anche la Lega fa parte. Il “dipendente leghista” del Comune di Piacenza deve sapere che un suo collega del Carroccio in Consiglio Provinciale ha fatto scuola, denunciando i “capannelli” alle macchine del caffè...
Noi della Funzione Pubblica CGIL CISL UIL siamo del parere che tutti i lavoratori, pubblici e privati, hanno dei diritti e dei doveri (che per i lavoratori della P.A. sono obblighi) e che se non vengono rispettati subiscono della sanzioni come stabilito dal loro Contratto Nazionale, sanzioni che vanno dal richiamo verbale al licenziamento senza preavviso.
I Sindaci, o chi per essi, hanno il dovere di farli rispettare.
Pertanto noi chiediamo al Sindaco in questione invece di esternare il proprio pensiero, se è convinto che il dipendente ha sbagliato di applicare le sanzioni previste. E chiediamo che questo criterio sia applicato a tutti e che non ci siano, dei dipendenti pubblici più uguali degli altri in base alla casacca di partito, che chiamino alla reazione i rappresentanti dei lavoratori.
f.to
Le Segreterie FP CGIL FP CISL UIL FPL
ed ecco la lettera dei Giovani padani
Egregio Direttore,
«Il peggior dipendente che ho in Comune è un leghista, e non lo posso licenziare perché la legge non me lo consente». Sono affermazioni che farebbero rabbrividire qualsiasi difensore dei diritti dei lavoratori. Qualsiasi ma, evidentemente, non chi è chiamato a questo compito. Nei giorni scorsi, infatti, a seguito della triste uscita del sindaco Roberto Reggi, non si è levata alcuna voce sindacale in difesa dei dipendenti comunali che dovrebbero riportare, in primis, a un direttore generale e a un responsabile del personale. Questo “silenzio assordante” ci preoccupa. È inammissibile che dipendenti comunali subiscano pubblicamente minacce di licenziamento da un primo cittadino.
Discriminare un lavoratore per le sue idee politiche è un atto condannato dallo statuto dei lavoratori e anche penalmente rilevante. Detto questo chiediamo ai sindacati se non reputino necessaria una presa di posizione nei confronti delle gravi parole pronunciate da Reggi. Attendiamo fiduciosi dichiarazioni e azioni a tutela degli impiegati comunali. Leghisti e non.
Il movimento Giovani Padani Piacenza