Tiene banco la polemica interna alla maggioranza sulla staffetta alla presidenza del Consiglio comunale di Piacenza, carica occupata da Ernesto Carini. Il diretto interessato replica alla lista civica Piacenza per Reggi che reclama a gran voce in questi giorni l'avvicendamento sulla base di un documento firmato all'indomani delle elezioni del 2007. Documento mostrato nei giorni scorsi che riporta la firma di Carini sotto all'impegno a dimettersi entro il 31 dicembre 2009. Ora Carini interviene con un comunicato nel quale sostiene che la staffetta non fu definita dalla coalizione di centrosinistra, ma proposta dalla sola lista civica. E accusa il consigliere della civica Guglielmo Zucconi di aver ricostruito la vicenda in maniera falsa (in un'intervista aveva sostenuto che fu tutta la coalizione a concordare la staffetta). Da registrare che nell'intervista pubblicata oggi da "Liberta'" il sindaco Roberto Reggi si schiera con Zucconi e con le pretese della lista civica.
Ecco il testo del comunicato di Ernesto Carini.
Se la coalizione avesse deciso la sostituzione di Carini (come dice Zucconi) il foglio presentato da Marippi in conferenza stampa avrebbe portato le firme dei segretari dei partiti di allora (Chiapponi e Bisotti quantomeno!)
Perché quei nomi mancano?
Per una ragione molto semplice: la “staffetta” non la decise la coalizione, ma fu proposta da un gruppo soltanto (la lista civica) per espresso volere del Sindaco che negli incontri di maggioranza aveva in mente un altro candidato alla Presidenza del Consiglio che però non ottenne i voti necessari né ad essere proposto prima né ad essere eletto poi!
Quindi Zucconi mente!
Però una cosa la coalizione l’aveva decisa: se le minoranze non avessero accettato proposte o avanzato richieste alle presidenze delle quattro commissioni permanenti sarebbero stati indicati i Consiglieri Ricciardi, Cisini, Perrucci e Vaciago.
Detto ciò Zucconi con animo nobile e spirito disinteressato si è avventato sulla presidenza della Commissione n.4 (Sviluppo economico) dove era stato designato Vaciago!
Risultato: è iniziato da lì il progressivo distacco tra l’economista ed il P.D.
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