Animata protesta questo pomeriggio in Municipio durante la seduta consiliare. Un’anziana piacentina, Carla Labati, accompagnata dai familiari, ha fatto irruzione in Sala Consiglio per manifestare con toni accesi tutto il proprio dissenso contro il Comune a seguito dello sfratto dalla propria abitazione, un alloggio popolare situato in una palazzina di via Boselli. La donna ha continuato la propria protesta per alcuni minuti, al termine dei quali è stata allontanata dalla sala.
In merito alla vicenda relativa allo sfratto della signora Labati, il Comune ha trasmesso un comunicato stampa nel quale si precisa quanto segue
1. In base ad approfondite e durature verifiche, l’alloggio risulta da tempo non più abitato dalla signora Labati Carla. La mancata occupazione dell’abitazione da parte dell’intestataria, condizione che determina la decadenza dell’assegnazione, è stata confermata dal Comando della Polizia Municipale di Piacenza a seguito di ripetuti controlli e da informazioni assunte in loco.
2. In base alle medesime verifiche risulta che l’alloggio è stato abitato da persone estranee al nucleo famigliare della signora Labati, nello specifico persone straniere di nazionalità rumena entrambi, ivi residenti dal 18 settembre 2007, che non hanno svolto attività di badanti della signora Labati, ma sono risultati alle dipendenze di una ditta piacentina senza peraltro essere censiti nella banca dati del centro provinciale dell’Impiego.
3. Lo stesso alloggio è stato successivamente occupato da un nucleo famigliare legato da parentela della intestataria, ma in assenza continuata e duratura della signora Labati e quindi al di fuori della regolare procedura di assegnazione (motivo che comporta l’adozione del provvedimento amministrativo di decadenza dall’alloggio di E.R.P.).
4. La signora Labati, in via diretta o attraverso suoi rappresentanti, non ha mai presentato ricorso al TAR per opporsi alla procedura di escomio.
Come prevede la procedura, di tutto ciò sono state messe a conoscenza in più occasioni sia la signora Carla Labati sia i suoi famigliari, tanto che già dal mese di dicembre 2007 erano stati informati dell’avvio del procedimento di decadenza.
Nonostante ciò, è stato necessario rinviare più volte l’esecuzione e solo al terzo ed ultimo accesso (la procedura di E.R.P. ne prevede 3), è stato possibile liberare l’alloggio dalle persone che lo occupavano in assenza di un titolo.
Ne consegue che i diversi attori coinvolti, uffici comunali, Polizia Municipale, Ufficiali Giudiziari e A.C.E.R. con l’azione di escomio, non hanno “buttato fuori casa” nessuna signora novantenne ed invalida, ma hanno bensì proceduto al ripristino della legalità, consentendo così che l’alloggio possa essere riassegnato in graduatoria a chi ne ha titolo.
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