Comunicato stampa
Siamo lavoratori e lavoratrici che, pur essendo sul posto di lavoro, sono stati eletti al precedente congresso quali componenti del Comitato Direttivo della Camera del Lavoro di Piacenza, il luogo decisionale più importante della CGIL.
Abbiamo sempre partecipato attivamente alle riunioni di questo organismo esprimendo le nostre opinioni, votando a favore di tante decisioni, a volte ci siamo astenuti, altre abbiamo anche espresso voto contrario, ma sempre abbiamo accettato con rispetto e responsabilità il principio che fonda ogni democrazia: il principio di maggioranza. Mai abbiamo abbandonato il luogo democratico dove vengono prese tante decisioni che riguardano i lavoratori, come invece hanno fatto i nostri segretari di categoria (FIOM, FILCEM, Funzione Pubblica) e il nostro Segretario Generale durante l’ultima riunione del Comitato Direttivo del 2 dicembre.
Il segretario generale abbandonando il comitato direttivo lo ha di fatto delegittimato rivelandosi il segretario solo di una parte e non di tutti.
A noi non era consentito abbandonare quel Comitato Direttivo perché i compagni e le compagne che ci hanno eletto dai luoghi di lavoro ci hanno consegnato un mandato preciso: partecipare consapevolmente e responsabilmente alle decisioni che li riguardano, in loro rappresentanza.
Diamo un giudizio negativo sulla scelta di chi ha abbandonato un luogo di confronto solo perché era passata a maggioranza in piena applicazione dello statuto della CGIL una proposta numerica sulla composizione della commissione di garanzia per il futuro congresso, alternativa alla proposta presentata dal segretario Copelli.
Valutiamo con preoccupazione la lettera degli otto segretari di categoria che, sciorinando il numero degli iscritti accanto ai loro nomi hanno evidenziato una concezione proprietaria e non di rappresentanza di tutti gli iscritti. Noi facciamo parte di quelle categorie (FIOM, FILCEM,Funzione Pubblica) e nel Comitato Direttivo il nostro voto non conta meno di quello del segretario di categoria. Per fortuna che le regole della CGIL sono una garanzia per tutti e un freno contro gli autoritarismi.
Vorremmo infine fare una precisazione sulla questione SPI per contrastare ogni tentativo di strumentalizzazione. Nel precedente Comitato Direttivo abbiamo votato con una larga maggioranza un ordine del giorno secondo il quale tutti ci saremmo attenuti alle decisioni della commissione di garanzia attivata a livello regionale e nazionale. Noi ci atteniamo a quello, fiduciosi nei nostri organismi di controllo! Se qualcuno avesse novità sulla questione chiediamo che venga a riportarle all’interno del Comitato Direttivo.
Facciamo appello al popolo della CGIL e al suo quadro attivo, fatto di tanti delegati e lavoratori perché tutto questo non si trasformi in uno scontro di apparati. Per questo proponiamo alle strutture della CGIL di promuovere una discussione aperta su legalità, moralità e democrazia come basi fondanti della CGIL.
Gianluca Sartori
Federica Mosetti
Marco Tamborlani
Rita Piva
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