Pubblichiamo il comunicato stampa di Luigi Francesconi (Pdl), polemico sul nuovo orario ferroviario che entrerà in vigore il 13 dicembre prossimo.
“Una lunga storia di appelli inascoltati e di richieste puntualmente disattese”, così Luigi Francesconi (PdL) descrive i rapporti, sempre più tesi, tra le associazioni dei pendolari, i rappresentanti FS e la Regione Emilia Romagna.
“Anche nell’ultimo incontro del 1 dicembre, organizzato presso la Provincia di Piacenza per discutere le bozze del nuovo orario ferroviario che entrerà in vigore a metà mese, - spiega il Consigliere Regionale - è emerso un dato inconfutabile e allarmante: rispetto alle esigenze dei pendolari il governo della Regione si muove in senso contrario. A fronte delle richieste di velocizzazione dei collegamenti, soprattutto nelle fasce orarie critiche del mattino e della sera, dall’Assessore ai trasporti Alfredo Peri sono arrivate le stesse parole di circostanza che hanno riempito l’ultimo decennio, parole che non corrispondono alla realtà dei fatti: dati alla mano risulta che nel ’98 i treni erano molto più veloci di oggi.”
Quello dei tempi di percorrenza è, però, solo uno dei problemi: secondo Francesconi, infatti, vi sono la questione dei cadenzamenti, “poichè FS aveva promesso una distribuzione più omogenea dei convogli mentre sono stati spostati alcuni treni nelle fasce pendolari creando disagi”, e l’igiene sui treni, “per cui è necessario giungere a nuovi appalti senza penalizzare a priori l’attuale gestore che è di Piacenza e che alla nostra città a garantito un indotto economico anche grazie alla fornitura di queste prestazioni”.
“Ogni anno – prosegue Francesconi - a Santa Lucia arriva puntualmente un brutto regalo ai pendolari piacentini: un nuovo orario ferroviario sempre peggiore, che genera malcontento negli utenti e ne riduce la qualità di vita, soprattutto per in quelle ore ogni giorno in cui sono costretti ad utilizzare il treno.
Di fronte a ciò la Regione cosa fa, o meglio cosa non fa? Si scusa, accampa motivazioni non sempre veritiere, accusa tutti, FS, il Governo, le altre Regioni, e si stizzisce con le associazioni pendolari se non ne lodano l’operato, ma intanto i problemi restano, anzi, si aggravano.”
“A oltre dieci anni dalla privatizzazione e regionalizzazione dei servizi ferroviari messa in campo dal Governo di sinistra di Prodi – conclude l’azzurro - si può dire che il bilancio sia assolutamente negativo, prova ne sia l’inefficienza del sistema proprio nella Regione simbolo del “buona amministrazione della sinistra”, l’Emilia-Romagna: al di là delle valutazioni politiche credo che i pendolari abbino tutti i motivi per essere insoddisfatti dell’operato della Giunta Errani per quanto riguarda il trasporto pubblico.”
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