“La Corte d'appello di Bologna raccoglie attualmente tutte le istanze di secondo grado della regione Emilia-Romagna: un ingente carico di lavoro destinato ad aumentare notevolmente a seguito di alcune modifiche introdotte dall'ordinamento giudiziario, quali l'istituzione del giudice unico di primo grado e l'attribuzione alla magistratura ordinaria delle competenze in materia di rapporti di lavoro nel pubblico impiego”. Per queste ragioni, si rende necessario e urgente istituire una Corte d’Appello a Parma.
Lo sostiene l’on. Tommaso Foti, deputato piacentino de Il Popolo della Libertà che, in apertura della nuova legislatura, ha ripresentato la sua Proposta di Legge per l’istituzione di una sede distaccata della Corte d’appello a Parma.
L’On. Foti, nel tornare ad evidenziare la difficoltà per la Corte di Bologna di deliberare su un territorio, l’Emilia-Romagna, che è uno dei più estesi d’Italia, sottolinea come sia “urgente” che si provveda a istituire una Corte d’Appello a Parma - “come già era fino al 1923” – con giurisdizione sui territori di Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
Questo, secondo l’on. Foti, eviterebbe lunghi spostamenti da parte di avvocati e utenti, contribuendo a diminuire costi e disagi.
La scelta di Parma, si legge ancora nella Proposta di Legge del deputato piacentino, deriva dalla sua “felice collocazione” geografica che già “fu decisiva nella scelta di tale città quale sede distaccata del tribunale amministrativo regionale” e, inoltre, “in considerazione del fatto che la città di Parma è sede di un’antica e prestigiosa facoltà di giurisprudenza”.
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