Calcio giovanile, squalifiche pesanti e confronto presso il Coni
I recenti episodi verificatisi nei campionati di calcio giovanili e dilettantistici hanno reso nuovamente di stretta attualità il tema della violenza nel mondo del calcio
Un fenomeno che l’assessore allo Sport Paolo Dosi e il presidente del Coni Stefano Teragni hanno deciso di affrontare direttamente, con i dirigenti della Federcalcio piacentina ed emiliana, i dirigenti dell’Associazione italiana Arbitri, ma soprattutto con le società dilettantistiche e i familiari dei ragazzi che nel fine settimana sono impegnati nei Campionati giovanili: a tale proposito, hanno organizzato un incontro aperto al pubblico per lunedì 7 dicembre, alle 20.45, presso il Salone del Coni in via Calciati 9.
I fatti, che hanno purtroppo coinvolto alcune società a livello giovanile e dilettantistico, hanno portato proprio ieri a pesanti sanzioni disciplinari da parte del giudice sportivo provinciale, che ha esaminato in particolare i casi di due partite del campionato Allievi, vale a dire Valnure-Caorso del 15 novembre e Pro Piacenza-San Corrado del 22 novembre. In merito a Valnure-Caorso, che era stata sospesa a metà ripresa per una rissa tra i giocatori, il giudice ha deciso per la sconfitta a tavolino (0-3) per entrambe le squadre, più varie squalifiche (8 giocatori, 4 per parte). Per quanto riguarda Pro-Piacenza-San Corrado, sospesa a venti minuti dalla fine per il ritiro del Pro Piacenza a causa del disaccordo su una decisione arbitrale, è arrivata la sconfitta per 0-3 per i padroni di casa, un’ammenda di 300 € e la squalifica di quattro giocatori, tra cui particolarmente pesante (fino a febbraio 2010) risulta essere quella di Xeka Alket, reo di aver ripetutamente insultato e fisicamente aggredito il direttore di gara.
In entrambi casi deve far riflettere, oltre alla scarsa sportività delle squadre in campo, il comportamento assolutamente da censurare del pubblico, colpevole troppo spesso, anche nei campionati minori e giovanili, di intemperanze verbali, incitamenti alla violenza quando non proprio di creare un clima intimidatorio nei confronti dei ragazzi avversari. «Il pubblico della Valnure incitava i propri calciatori a reagire ai falli subiti e insultava i calciatori avversari», si legge sul referto del giudice sportivo.
Dalle dichiarazioni dal pesidente Avella non ho notato un minimo di mea culpa.
Qui qualcuno non capisce oppure non vuole capire...
willy
26/11/2009 15.51
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