Fonte Ufficio Stampa
“La congiuntura imponeva di rivedere le limitazioni ed allagare le maglie”, lo dice Luigi Francesconi (PdL) commentando il nuovo “Accordo sulla qualità dell’aria” siglato dalla Regione e dai Comuni con più di 50mila abitanti, da pochi giorni diventato operativo.
Il provvedimento prevede, per l’ottavo anno consecutivo, alcuni contributi per la conversione dei veicoli a benzina in metano e gpl, oltre agli ormai tradizionali blocchi del traffico: da novembre marzo è previsto lo stop dal lunedì al venerdì della circolazione dei veicoli più inquinanti e, dal 7 gennaio, il blocco totale ogni giovedì dalle 8,30 alle 18,30. Sono esclusi i veicoli elettrici, ibridi, benzina e diesel purché conformi alle direttive euro 4 ed euro 5, a gas metano e gpl, in car pooling o car sharing e i diesel se con filtro antiparticolato.
“È ora che la Regione prenda atto della realtà dei fatti – spiega il Consigliere -: malgrado i dati sbandierati in questi anni l’inquinamento non è diminuito e se la concentrazione di certe componenti chimiche è variata positivamente lo si deve più alle nuove tecnologie applicate ai motori, alle caldaie e ai filtri che non ai provvedimenti punitivi contro il traffico.
Quest’ultimo, infatti, non è che una, e non al principale, causa di inquinamento.”
“Siamo di fronte all’ennesima misura parziale ed ideologica – prosegue Francesconi –, frutto di un pregiudizio nei confronti della mobilità privata, un ennesimo regalo fatto agli ecologisti. Regalo che danneggia i cittadini, imponendo inutili disagi soprattutto alle categorie che fan più ricorso ai mezzi a motore per necessità di lavoro o per problemi fisici, senza contare le ripercussioni sull’economia, già penalizzata dalla crisi internazionale.”
“L’attuale situazione – conclude l’azzurro – necessita che la gente possa liberamente girare per favorire i consumi e rilanciare il commercio, il turismo e tutto ciò che ad essi è legato. Tutto ciò è l’esatto contrario della politica di divieti messa in campo dalla Regione: per quest’anno sarebbe stato auspicabile che, tenendo conto del contesto, si prevedesse se non la sospensione almeno l’ammorbidimento di questi vincoli. Evidente,ente, a pochi mesi dal voto, le problematiche economiche passano in secondo paino rispetto agli interessi partitici.”