E' stato votato quasi all'unanimità (due voti contrari) lo stato di agitazione da parte dei dipendenti comunali. La votazione è avvenuta ieri pomeriggio nell' assemblea tenutasi in S.Ilario. La proclamazione dello stato di agitazione arriva in seguito ai contrasti con l’Amministrazione comunale dovuti ad alcune scelte organizzative ed alla mancata risposta delle richieste avanzate dai sindacati.
Anche se per il momento è “prematuro parlare di sciopero”, come ha detto Fausto Rosi di Fp Cisl, sono già state programmate alcune “azioni incisive” che si concretizzeranno nei prossimi giorni. “Proclameremo una serie di assemblee – ha proseguito Rosi – dall’11 al 17 dicembre, suddivise tra i vari servizi, che si terranno in orari strategici. Partiremo appunto l’11 dicembre con due assemblee della polizia municipale, la prima dalle 8 alle 9, la seconda dalle 12 alle 13”.
Il passo successivo prevede anche il coinvolgimento del Prefetto: “La proclamazione dello stato di agitazione – ha concluso Rosi - ci permetterà di scrivere al Prefetto che convocherà le parti per cercare un riavvicinamento, quello che tecnicamente si chiama “tentativo di raffreddamento del conflitto”. Al termine dell'assemblea i dipendenti si sono recati in Municipio dove hanno seguito le prime fasi del consiglio comunale, ricevendo il saluto del presidente Ernesto Carini che ne ha elogiato la compostezza.
Il sindaco Reggi è intervenuto in consiglio comunale sulla vertenza. “E' facile esprimere la solidarietà al personale. Mi sento parte e controparte nella vertenza: abbiamo deciso insieme ai sindacati un piano occupazionale nel 2009 che ha raggiunto lo scopo di assumere personale precario e nuovi vigili urbani con un incremento di spesa di 700mila euro. Ne abbiamo aggiunti altri 260mila, ma il sindacato ha avanzato ulteriori richieste. Il problema è che i sindacati non si devono rivolgere a noi, hanno sbagliato indirizzo. Si devono rivolgere a un ministro che ogni giorno offende la dignità dei lavoratori pubblici, al ministro Brunetta. Il sindaco non può fare quello che la legge impedisce, ovvero redistribuire ai lavoratori le risorse del fondo dirigenti non speso. E' importante che ci sia chiarezza”.
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