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Nuovo ponte, l'appello di Lodi e Piacenza: "Nel cantiere anche ditte locali"

Le aziende piacentine e lodigiane devono essere in qualche modo coinvolte nei lavori di realizzazione della parte crollata del ponte sul Po tra Piacenza e S. Rocco al Porto. E' la sollecitazione congiunta che i Presidenti delle due Province, Massimo Trespidi (Piacenza) e Pietro Foroni, (Lodi) rivolgono ad ANAS. Sarebbe anche questo un modo, rilevano i due Amministratori per compensare le due comunità per i disagi, anche economici, sofferti a causa dell'interruzione dei collegamenti tra le due sponde lungo la via Emilia. Poiché l'aggiudicazione dell'appalto integrato (progettazione esecutiva e lavori) è già avvenuta, e la scelta delle ditte subappaltatrici è, ovviamente, a discrezione dell'Associazione temporanea di imprese cui è stato affidato l'appalto, si impone, come misura compensativa, un coinvolgimento del comparto produttivo delle due province quantomeno nella fornitura delle materie prime e dei semilavorati necessari alla realizzazione dell'intervento. Oltre a rispondere ad una esigenza “perequativa”, tale coinvolgimento, sottolineano i due Presidenti, avrebbe una giustificazione economica oggettiva: consentirebbe infatti un risparmio considerevole, come è ovvio, nelle spese di trasporto ed offrirebbe alle ditte che svolgono i lavori l'opportunità di fruire di materiale di prim'ordine, visto che le due province (e Piacenza in particolare), possono vantare, nel comparto dell'edilizia e della produzione di tubature e raccorderia (ovvero dei materiali che serviranno per allestire la nuova struttura), aziende leader a livello mondiale. Se questa sarà la scelta, sarebbe altresì importante, tengono a dichiarare Massimo Trespidi e Pietro Foroni, che ANAS intervenisse presso le ditte appaltatrici e subappaltatrici per far sì che i pagamenti alle aziende che forniranno i materiali avvengano nei tempi concordati e come stabilito da eventuali contratti, senza ritardi di sorta.  
 

“Riteniamo questa sollecitazione – dichiarano i due Presidenti – necessaria e giustificata dal ruolo istituzionale che svolgiamo, e che ci impone di tutelare al meglio gli interessi delle nostre comunità. Riteniamo che ANAS comprenderà l'opportunità e la fondatezza delle nostre richieste e farà quanto è nelle sue possibilità per soddisfarle. Siamo fin d’ora disponibili a convocare, anche in tempi celerissimi, un tavolo di confronto con ANAS e con le associazioni di categoria dei due territori che potrebbe risultare utile per non lasciare i buoni intenti sulla carta ma per costruire un percorso concreto affinché essi si realizzino. Ovviamente, con tutte le garanzie di salvaguardia dei tempi e qualità a regola d’arte che le nostre imprese possono offrire”. 
 

LA DEMOLIZIONE - Si avvicina alla sponda piacentina la demolizione del ponte crollato il 30 aprile scorso. Il lavoro della ditta Despe è concentrato sull'ultima porzione di struttura ancora in piedi, quella che collega l'isolotto Maggi con barriera Milano. Come si vede dal fotoservizio e dal video, è rimasto soltanto lo scheletro metallico sulle pile in acqua che saranno conservate.

 
Voci correlate:
  • Anas
  • Lodi
  • Piacenza
  • ponte sul Po
  • Commenti:


    Forse sarebbe ora di finire con i subappalti
    Chi vince l'appalto deve fare i lavori; i subappalti, idea che doveva aiutare le piccole imprese, è diventato un boomerang in quanto le piccole imprese diventano l'ultimo anello di una catena con condizioni ec. non in grado di permettere un lavoro decente
    Sergio
    20/11/2009  12.23

    @ lavinia
    si, intendevo che il subappaltatore se lo meriterà in termini economici
    amilcare stoppini
    20/11/2009  12.06

    un po' di confusione
    I subappaltatori li sceglie l'impresa che ha acquisito i lavori (un A.T.I) sulla base di valutazioni puramente economiche (mi fai un lavoro e per farlo mi chiedi tot. euri). Comunque la dichiarazione di 'stì due fenomeni è scandalosa, siamo d'accordo
    lavinia71
    20/11/2009  11.45


    ma che dichiarazione è? ci sono degli appalti pubblici, con delle regole, ha vinto chi ha fatto l'offerta migliore; il subappalto verrà dato a chi se lo meriterà
    amilcare stoppini
    20/11/2009  11.03

    economia locale
    Ora è chiaro il nesso affaristico, ma poi i soldi vanno in Svizzera e aumentano gli immigrati per la manodopera e si affollano i giardini margherita...
    luigi
    19/11/2009  18.32

    Buonsenso
    Se davvero ci tengono all'economia locale che non creino ritardi o ricorsi che rallenterebbero l'opera.Ora che la gara è vinta via veloce alla costruzione,pazienza per qualche "amichetto" escluso,riuscirà a derubare qualche altro ente in futuro
    Lybra
    19/11/2009  17.53


    ...e comunque il committente ( credo ANAS, giusto?) è OBBLIGATO dalla legge a controllare che i pagamenti vengano effettuati per tempo, non c'è bisogno che questi due cialtroni glielo ricordino.
    lavinia71
    19/11/2009  16.10

    nuovo federalismo o solita vecchia minestra?
    Hai capito i furboni, non sono riusciti a far vincere l'appalto a "chi volevano loro" e adesso "consigliano" i subappaltatori.... Trovata geniale, almeno hanno avuto la decenza di non tirare in ballo la crisi.
    lavinia71
    19/11/2009  16.07


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