”Una vittoria del buonsenso” è per Luigi Francesconi (PdL) quella riportata dalla Regione in merito alla caccia in deroga.
Una Delibera Regionale, la n. 1099/09, prevedeva, infatti, la possibilità consentire il prelievo venatorio di storni e tortore dal collare in deroga alla cosiddetta Direttiva Europea “Uccelli” (n. 79/409) a causa dei forti danni che questi volatili provocano all’agricoltura. A titolo di esempio, infatti, nel solo 2008 queste due specie hanno causato in tutto il territorio regionale danni per 280 mila euro, pari al 48% del totale riferito alle specie in deroga.
La ragione fondamentale di questa crescente dannosità è l’aumento notevole che queste specie stanno avendo negli ultimi anni. Confrontando i dati sugli abbattimenti se ne può avere un chiaro indice: i capi abbattuti sono passati, per quanto riguarda gli storni, da 108.309 nel 2006 a 117.476 nel 2008, mentre le tortore dal collare da 1.809 a 3.448.
Contro la Delibera Regionale hanno fatto ricorso “Lav - Lega antivivisezione” e “Lac - Lega per l’abolizione della caccia” ottenendo, però, pochi giorni fa il parere negativo del Consiglio di Stato che ha rigettato la richiesta di sospensiva formulata dalle due associazioni ambientaliste.
“Esprimo apprezzamento per la sentenza del Consiglio di Stato – ha spiegato Francesconi – che conferma la scelta coraggiosa dell’Assessore Marioluigi Bruschini che, sfidando i veti degli ecologisti, ha portato all’approvazione una Delibera che cerca di risolvere, grazie all’aiuto dei cacciatori, uno dei problemi che affligge il mondo agricolo.
I dati dimostrano che un intervento di riduzione degli storni e delle tortore dal collare, così come dei passeri e dei cormorani, è necessario ed auspicabile, non solo per evitare i danni economici ma anche per non sballare l’equilibrio che la crescita abnorme di queste, come di altre specie, sta provocando.
La posizione di chi contrasta la Delibera è quindi puramente strumentale ed ideologica, talmente tanto ideologica da voler danneggiare non solo l’agricoltura, ma anche quell’ecosistema che si vorrebbe proteggere.”
“Ancora una volta – conclude Francesconi – è confermato ciò che da tempo sosteniamo: ossia che i cacciatori non sono dei sadici, come pensano gli ecologisti, bensì un elemento importante di tutela e di preservazione dell’equilibrio del nostro territorio”.
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