L'infanzia e i suoi diritti sono stati al centro del seminario, organizzato dall'amministrazione provinciale, che si è tenuto all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Un appuntamento di grande rilievo, curato dall'Assessorato alle Politiche sociali attraverso il Coordinamento pedagogico provinciale, per puntare lo sguardo sui servizi per la prima infanzia nella nostra provincia. Rivolta principalmente ad amministratori e operatori del settore, la giornata ha voluto stimolare una riflessione a tutto campo sul sistema dei servizi, sulla loro qualità e sulle criticità. Per fare questo il seminario è stato diviso in due parti: la prima, coordinata dal funzionario del Servizio Politiche familiari, infanzia, adolescenza della Regione, Sandra Benedetti, ha consentito di sollevare una serie di argomenti di discussione, grazie al contributo di tre coordinatrici pedagogiche (Carolina Soldati, Valeria Mariani e Roberta Ferdenzi), che hanno parlato rispettivamente di distribuzione dei servizi, riflessioni sulla sezione primavera e il ruolo dell'ente pubblico nella gestione; e grazie agli interventi della referente del Coordinamento pedagogico provinciale (Giovanna Tanzi) e del consulente del Servizio sistema scolastico della Provincia di Piacenza (Roberto Maurizio), che si è soffermato sul tema dei diritti dei bambini come chiave di lettura dell'offerta educativa territoriale.
Nella seconda parte del seminario si è svolta una tavola rotonda coordinata da Antonella Dosi, dirigente provinciale del Servizio sistema scolastico, che ha chiamato in causa Stefano Borotti, direttore della cooperativa Unicoop, Giovanni Castagnetti, assessore al Futuro del Comune di Piacenza, Fernanda Cerri, assessore all'Istruzione del Comune di Rottofreno, Antonio Mazzocchi, sindaco di Farini, Raffaella Morsia, responsabile delle politiche per l'infanzia della Cgil, e l'assessore alle Politiche Sociali, Giovanili e Pari Opportunità Paola Gazzolo, alla quale è toccato il compito di chiudere i lavori. “I servizi per la prima infanzia sono e devono continuare a essere organizzati e offerti principalmente come luoghi di crescita educativamente orientata dei bambini negli anni in cui sono maggiormente concentrati (e dunque hanno maggiormente bisogno di essere sostenuti) i processi cognitivi e affettivi, oltreché quelli della crescita fisica - ha sottolineato l'assessore Gazzolo -. E' nella condivisione di questa finalità che i servizi per l’infanzia diventano luoghi di espressione e consolidamento della funzione genitoriale, oggi più che mai necessari, in presenza di una rilevante e complessa realtà sociale, che chiede sempre di più agli individui e ha reso complicato (non solo difficile) l’esercizio di ruoli pur biologicamente fondati (maternità/paternità)”. Ecco allora individuati tre spunti di riflessione sui punti di forza e sulle criticità. “Siamo di fronte ad un lento, ma costante sviluppo del servizio, possiamo contare sulla presenza del sistema privato e ci possiamo fregiare di una qualità dei servizi che trova la sua espressione nel coordinamento pedagogico provinciale – ha aggiunto l'assessore -. Difficoltà sono invece legate alla ridotta capacità di espansione dei servizi a causa dei costi strutturali, l'alto costo di gestione e una non ancora adeguata cultura dell'infanzia”. Ecco allora le ricette proposte dall'amministrazione provinciale per superare queste criticità. “Abbiamo aumentato di circa 300 posti gli asili nido, per recuperare le disomogeneità del territorio – ha concluso Paola Gazzolo -, e proprio ieri, la Provincia ha deliberato nelle variazioni di bilancio ulteriori investimenti per 150mila euro nel 2008 e altrettanti nel 2009, al fine di ampliare ancora i posti a disposizione nei nido”.