Comunicato stampa diffuso da Pd Piacenza
Il Crocefisso nelle aule.
La recente sentenza della corte europea sui Crocefissi esposti nelle aule delle nostre scuole ha richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica su alcune questioni fondamentali della nostra convivenza civile: il rapporto tra istituzioni civili e confessioni religiose, l’interpretazione del principio della laicità dello stato come spazio culturale di libertà e tolleranza reciproca, sino alla libertà di espressione religiosa.
Anche il dibattito sul ruolo svolto dalla tradizione giudaico-cristiana nelle radici della nostra cultura va letto in questa direzione. I grandi processi migratori ed i fenomeni determinati dalla globalizzazione rendono le nostre città comunità sempre più multietniche e interrogano ognuno di noi su come le proprie radici e la propria identità sociale e culturale si debba integrare con chi proviene da storie, tradizioni e continenti diversi.
Interrogativi che toccano le coscienze personali ma che assumono anche una dimensione collettiva nel momento in cui il nostro continente, relativamente giovane come entità politica, sta definendo non senza difficoltà la propria identità in una fase di grande trasformazione del suo ruolo nel mondo globale.
Sotto il profilo delle istituzioni comunitarie l’Europa ha una storia recente, un tempo incommensurabilmente breve per potersi confrontare con i “tempi lunghi” attraverso i quali la sua cultura e la sua identità si è formata e sedimentata.
Se si vuole uscire da discussioni schematiche e ideologiche, credo che sia innegabile il ruolo fondamentale del Cristianesimo come elemento costitutivo e fondativo, anche se non in modo esclusivo, dell’identità europea.
Credo quindi che il crocefisso in aula testimoni proprio questo. E’ un simbolo pregnante di significati comuni e condivisi che non vanno intesi solo nel senso di una stretta appartenenza religiosa: non si tratta di escludere coloro che non vi si riconoscono, ma di riconoscere il ruolo svolto da quel simbolo nella costituzione della nostra stessa identità e cultura collettiva.
Paolo Botti segretario Prov.le PD
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