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Ultimo aggiornamento:   12/10/2015  l  15.31  
                               
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Influenza A, il parere di due pediatri sentinella

L’influenza è una malattia che sostanzialmente colpisce le fasce d’età più giovani  .Questa affermazione vale genericamente in tutti i paesi del mondo perché  le comunità infantili rappresentano il veicolo ideale di diffusione e vale ancora di più nei paesi occidentali dove è regola da molti anni vaccinare i soggetti anziani in primis coloro che vivono in comunità protette e case di riposo.
L’incidenza di nuovi casi settimanali di influenza nelle ultime stagioni influenzali nelle fasce di età inferiori ai 15 anni è in genere  10 volte superiore a quello che si registra nelle età successive.
Tradotto in numeri più  semplici 10 bambini influenzati ogni adulto.
La prima riflessione , banale ma a volte necessaria, è che l’influenza è fondamentalmente un problema dell’età pediatrica e degli operatori sanitari che si occupano di bambini. 
Il virus influenzale H1N1  allarga i suoi orizzonti ad una fascia d’età più ampia ma i dati raccolti dai medici sentinella (medici di medicina generale e pediatri di famiglia) in tutta Italia in queste ultime settimane confermano questa proporzione come si evince consultando il sito dell’Istituto Superiore di Sanità.
Peccato però che questa volta l’assenza totale di una memoria immunologica verso questo “nuovo” ceppo influenzale abbia determinato una vera esplosione di casi di influenza .I dati dei medici sentinella locali della settimana scorsa sommati a quelli della settimana in corso portano a valori che già superano il numero totale di casi di influenza  osservati nell’intera stagione precedente.
Se così non fosse per quale motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità si sarebbe scomodata a definirla una pandemia ?
Nella sfortuna di essersi imbattuti in questa per lo meno sgradevole situazione la natura ha voluto che il virus H1N1 non sia poi così cattivo come inizialmente lo si dipingeva.
I primi dati epidemiologici provenienti da paesi meno fortunati del nostro (fasce di povertà  elevate,situazioni di malnutrizione frequenti , livelli sanitari più bassi ) facevano temere un numero elevato di complicanze , cosa in realtà non vera per i paesi più evoluti.
Anzi le complicanze sono di gran lunga inferiori alle attese e a quanto determina una classica influenza stagionale, tuttavia in numero assoluto non sappiamo ancora quanti casi gravi si verificheranno ,posto che  comunque il numero di casi di influenza sarà elevatissimo.
La seconda riflessione è  che la ricerca di effetti speciali da parte dei mezzi di comunicazione ha portato a messaggi sbagliati e fuorvianti di cui il pubblico incolpevole si è nutrito .I titoli e il risalto quasi compiaciuto con cui è stata data la notizia del primo morto per influenza a Napoli in settembre la dice lunga su questo approccio sensazionalistico.
La terza riflessione è  che a  fronteggiare l’influenza ci sono anche , o forse soprattutto , i pediatri di famiglia .Nei nostri ambulatori di  Piacenza ,come in quelli di Genova o Firenze o Roma , in questi giorni passano 40- 45 -50 bambini al giorno e si erogano per lo meno altrettante consulenze telefoniche Nel frattempo continua con estrema difficoltà anche l’attività di routine (visite filtro,certificazioni, controlli programmati ,screening ecc.).:Il carico di lavoro è elevato e diventa difficile individuare le priorità della giornata quando quasi tutti i genitori che telefonano vorrebbero una visita ,spesso domiciliare ,  per il sospetto di una influenza H1N1.
Febbre elevata ,tosse e sintomi di malessere generale sono i segnali più comuni dell’influenza ed è normale che possano durare anche 5-6 gg. I pazienti hanno l'opportunità di chiamare il medico quando lo ritengono più opportuno ma devono anche avere la pazienza di accettare un eventuale rinvio della visita a due-tre giorni dopo l'inizio dei sintomi se questi non sono preoccupanti.
In particolare la visita domiciliare deve essere valutata come opportuna o necessaria dal pediatra piuttosto che dai genitori sulla base di considerazioni di vario tipo, clinico, logistico ,temporale. Ad esempio in ambulatorio è possibile eseguire un tampone faringeo per streptococco nel caso si sospetti che la febbre abbia un’origine diversa da quella influenzale.
Resta poi evidente che non sarebbe mai possibile eseguire 40- 45  visite domiciliari al giorno a scapito non solo della qualità del servizio ma anche della quantità.
Esiste quindi un problema di impatto della pandemia sui servizi sanitari (medici del territorio, medici della continuità assistenziale, servizi ospedalieri) servizi che non hanno risorse infinite e che quindi dovrebbero essere impiegati in modo corretto , sulla base di elementi oggettivi e non di pura emotività..
Personalmente troviamo contraddittorio quanto riportato sui giornali : da una parte si sostiene che la pandemia è sostanzialmente benigna e che il vaccino non è necessario ( o addirittura pericoloso)
Dall’altra si segnalano casi di morti sospette , l’abnorme carico di lavoro dei PS pediatrici e dei pediatri di famiglia del territorio .
Qualcuno riesce a spiegare come sia possibile evitare le conseguenze della pandemia se non vaccinando una buona parte della popolazione a rischio così come suggerito dal ministero della salute ?
A proposito di vaccino anche le informazioni sul vaccino anti H1N1 hanno ricalcato la confusione che si è manifestata sulla malattia a livello di mass media
Il nostro Ministero ha avvallato le disposizioni dell'EMEA(l'ente Europeo per l'approvazione dei Farmaci)sull'uso del vaccino antinfluenzale pandemico 
Non esiste a tutt’oggi una documentazione scientifica seria che possa sostenere che nell’uomo questo tipo di vaccino e i suoi adiuvanti possano causare effetti collaterali diversi da quelli degli altri comuni vaccini antinfluenzali stagionali.
In particolare poi a proposito di squalene persino l'autorevole dott.Garattini dell’Istituto Mario Negri afferma che non vi sono prove sulla nocività dello squalene ( adiuvante contenuto nel vaccino utilizzato in Italia contro l’H1N1) presente in natura e precursore del colesterolo.
Come dice un altro autorevole medico infettivologo pediatra ,il prof Bartolozzi “ Si vuole dire che esiste un complotto internazionale a favore dello squalene ? Si vuole sospettare che tutta l'EMEA, l'AIFA e il Ministero siano assoldati dalle ditte farmaceutiche ? o che sono tutti impazziti dando il loro placet per una sostanza che potrebbe essere pericolosa per la salute degli umani e soprattutto dei bambini ?”
Segnaliamo per altro che un adiuvante simile allo squalene è contenuto nel vaccino antipapilloma virus e nessuno si è sognato di agitare questo spettro per sconsigliare tale vaccinazione
Mentre troviamo rispettabile la scelta di non sottoporsi alla  vaccinazione riteniamo poco comprensibile sconsigliare la vaccinazione perchè considerata pericolosa in quanto non ci sono elementi per poterlo sostenere.
 
Certo se il vaccino arriva tardi per molti potrebbe essere inutile effettuarlo ma rimane il fatto che l’unica strategia possibile per limitare i rischi di una pandemia è vaccinare.
 
 
Serve quindi
Informazione puntuale e chiara alla popolazione
Maggiore informazione specifica in tempi certi e condivisione di obiettivi per la classe medica
 
Giuseppe Gregori
Roberto Sacchetti
 

 
Voci correlate:
  • influenza
  • Pediatri sentinella
  • Commenti:


    quale vaccino
    Io sono a favore della vaccinazione per i miei figli, così come dicono i medici pediatri che qui sono intervenuti meritoriamente, mi chiedo però quale vaccino ? dato che l'EMEA ne ha autorizzati più di uno mentre nel nostro Paese solo uno è disponibile.
    anselmo
    05/11/2009  17.55


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