E’ una presa di posizione forte e decisa, quella assunta dall’Anci al termine della riunione straordinaria dell’Ufficio di Presidenza – cui ha partecipato, in qualità di vicepresidente dell’associazione dei Comuni, anche il sindaco di Piacenza Roberto Reggi – tenutasi ieri a Roma: se non saranno ricevuti a breve termine dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, i sindaci non parteciperanno ai prossimi tavoli di concertazione previsti in sede di Conferenza Unificata con il Ministero per i Rapporti con le Regioni.
“I Comuni – spiega il sindaco Reggi – rivendicano il proprio ruolo istituzionale, amministrativo, politico e sociale, ancor più in un momento in cui le riforme istituzionali al centro del dibattito minacciano di marginalizzare gli enti locali e il protagonismo dei territori. Oggi più che mai, è evidente il contrasto tra il numero crescente di servizi che le Amministrazioni comunali sono chiamate a erogare e garantire, e i drastici tagli alle risorse che non consentono, a dispetto dei proclami sul federalismo e il rispetto del principio di sussidiarietà, di attuare appieno i programmi di mandato, né di rispondere in modo completo a tutte le esigenze dei cittadini”.
A fronte della forte presa di posizione dell’Anci, che, come ha dichiarato il presidente Sergio Chiamparino, potrebbe non esprimere pareri su temi cruciali quali la legge finanziaria, il Codice delle Autonomie e la modifica del decreto legge sui servizi pubblici locali, ma limitarsi a consegnare, in vista della Conferenza Unificata, solo i relativi documenti, il sindaco Reggi precisa che “quello dei Comuni non è un arroccamento fine a se stesso, anzi: è proprio per evitare lo scontro e cercare la strada del dialogo, che sinora il Governo ha evidentemente disatteso, che si è giunti a questo aut aut. L’auspicio – conclude il primo cittadino di Piacenza – è che le dichiarazioni del Ministro Raffaele Fitto, impegnatosi a organizzare e favorire il momento di confronto tra Anci e Presidente del Consiglio, si traducano presto in una concreta opportunità di incontro. L’Anci, infatti, è un organismo che fa del dibattito e di un atteggiamento propositivo il fondamento della propria attività e ragione d’essere, ma non può accettare continui rinvii e palesi manifestazioni di disinteresse, quali quelle che il Governo ha mostrato in questi mesi”.
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