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Immunogenetica, laboratorio Ausl certificato, 30 donazioni di midollo

Immunogenetica: il laboratorio Ausl certificato a livello europeo. Ha seguito 30 donazioni di midollo osseo. 4670 i piacentini iscritti nel registro nazionale
Il laboratorio di Immunogenetica dell’Ausl di Piacenza si è guadagnato nei giorni scorsi un importante riconoscimento da un ente europeo che ha certificato la qualità dell’attività svolta.

Si tratta di un riconoscimento significativo che corona un lungo percorso iniziato nel 1992. In quell’anno, infatti, il servizio Immunotrasfusionale (oggi diretto da Agostino Rossi) è stato creato il centro donatori di midollo osseo della Provincia di Piacenza, che aderisce al registro italiano donatori (Italian Bone Marrow Donor Registry) che ha sede all’ospedale Galliera di Genova. 
I donatori di midollo sono seguiti dall’arruolamento fino alla donazione di cellule staminali emopoietiche, sia midollari sia periferiche, a favore di pazienti italiani e stranieri: fino a oggi sono state 30 le donazioni effettive di midollo osseo eseguite e 4670 i donatori iscritti nel registro della nostra Provincia. Per questa complessa attività il laboratorio di Immunologia dei trapianti esegue la tipizzazione del sistema di Istocompatibilità (HLA) con tecniche di sierologia e di biologia molecolare per raggiungere un livello sempre più elevato di accuratezza nella definizione della compatibilità tra donatore e ricevente.

Nell’aprile 2007 la consulta delle strutture regionali aderenti al registro nazionale ha stabilito che tutti i laboratori di tipizzazione dei centri donatori dovessero ottenere l’accreditamento da parte dell’European Federation for Immunogenetics (Efi) con sede a Leiden (Olanda). Se privi di questo riconoscimento, i laboratori avrebbero dovuto cessare le attività di tipizzazione per il registro. 
Il programma di accreditamento Efi è nato con l’intento di migliorare il livello dei laboratori di istocompatibilità europei avvalendosi dell’esperienza ormai consolidata dell’American society for histocompatibility and immunogenetics; la partecipazione innesca un processo di miglioramento continuo con revisioni periodiche del lavoro e verifica dell’aderenza agli standard internazionali fissati, per fornire evidenza della correttezza delle procedure e della competenza del personale con la sicurezza del dato prodotto.

A Piacenza il programma di accreditamento è stato intrapreso all’inizio del 2008 dallo staff del laboratorio di Immunogenetica composto da Agostino Rossi (medico), Angela Rossi e Diego Ferrarese (biologi). L’equipe piacentina ha rispettato una serie di impegnativi step che hanno previsto la verifica delle competenza del personale, corsi di aggiornamento interni ed esterni, la verifica di metodiche e strumentazione, l’introduzione di ulteriori sistemi di controllo qualità Interno e la produzione di protocolli e documentazione.
Infine, nei giorni scorsi si è svolta la visita per l’accreditamento da parte dell’ente certificatore, eseguita dagli ispettori Eduard Petershofen (Institut Bremen-Oldenburg in Germania) e Marco Andreani, direttore del laboratorio di tipizzazione e biologia dei trapianti dell’IME, Università Tor Vergata di Roma. 
Con grande soddisfazione di tutto lo staff, il laboratorio di Immunogenetica è risultato in grado di adempiere agli standard richiesti per la tipizzazione dei donatori del registro nazionale per il trapianto di midollo allogenico correlato e per le tipizzazioni di associazione HLA-malattie.

Questo risultato è stato possibile grazie alla disponibilità e impegno di molti, in stretta collaborazione con la direzione di Presidio unico (Guido Pedrazzini) e il dipartimento di Oncoematologia  (Luigi Cavanna e Daniele Vallisa hanno da sempre voluto a Piacenza un centro di tipizzazione non solo per i donatori, ma anche per i  pazienti oncoematologici).

Un contributo significativo al progetto è arrivato anche dal mondo del volontariato: l’associazione donatori di midollo osseo (Admo), presieduta da Angela Letizia Cappello ha sostenuto anche economicamente l’attività di tipizzazione: prima con l’erogazione di  borse di studio a sostegno del personale e poi con la donazione di uno spettrofotometro per la misurazione della concentrazione del Dna.
 

 
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