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Nasce il nuovo parco del Trebbia, approvata la legge in Regione

Bologna - Approvato il progetto di legge per il nuovo Parco del Trebbia. L'assessore regionale Zanichelli: "Un passo in avanti importante nella qualificazione ambientale dei territori fluviali di pianura"
Nasce un nuovo parco in Emilia-Romagna. L’assemblea legislativa ha dato il via libera alla legge che istituisce il Parco regionale fluviale del Trebbia, nel piacentino.

Nella nostra concezione i parchi sono vere e proprie agenzie di sviluppo sostenibile - spiega l’assessore regionale all’ambiente Lino Zanichelli -, capaci dunque di promuovere un turismo ‘dolce’ e una valorizzazione dei prodotti tipici a filiera corta, accanto alla fondamentale funzione che svolgono di contrasto ai cambiamenti climatici. La nascita di questo Parco rappresenta un passo avanti nell’attuazione del nostro Programma triennale delle aree protette, anche perché interviene su un’area fluviale, rafforzando la nostra strategia di qualificazione dei territori di pianura e collinari”.

Il parco
L’area del Trebbia compresa nel nuovo Parco rappresenta la più importante zona naturale della pianura piacentina e interessa vaste porzioni del greto fluviale comprese nei comuni di Rivergaro, Gazzola, Gragnano Trebbiense, Gossolengo, Piacenza, Rottofreno e Calendasco.
Il parco avrà un’estensione totale di 4.049 ettari (1.423 dei quali in area contigua).
Vi si trovano ambienti fluviali e perifluviali, in gran parte demaniali, aree coltivate a seminativo e un nucleo boschivo di particolare pregio naturalistico, conosciuto come “Bosco di Croara”.
L’istituzione del parco è prevista dal “Programma triennale delle Aree Protette e i siti della Rete Natura 2000”, per cui la Giunta regionale ha stanziato risorse pari a circa 21 milioni di euro per il triennio 2009-2011.
Il Programma prevede 2 nuovi Parchi regionali, 2 nuove Riserve naturali, 7 Paesaggi naturali e seminaturali protetti e 54 Aree di riequilibrio ecologico distribuiti in tutte le province regionali. In questo modo la superficie tutelata passerà in Emilia-Romagna da 294.000 a 385.500 ettari (dal 13% al 17,4% del territorio). Il numero dei parchi regionali salirà a 15 e quello delle riserve a 16.

La soddisfazione di Nino Beretta (Pd)

«Esprimo personale soddisfazione per l’istituzione ufficiale del Parco del Trebbia. Infatti, con l’approvazione di oggi in Assemblea Legislativa, si conclude formalmente l’iter di un progetto di cui si parla da vent’anni e del percorso di costituzione avviato più di tre anni fa.

È stato quindi raggiunto un obiettivo ambizioso. E questo grazie alla collaborazione di Provincia e dei sette Comuni coinvolti, i veri artefici di questa iniziativa: una testimonianza di come la collaborazione istituzionale possa portare a buoni risultati.

Credo la forza e le potenzialità del Parco del Trebbia stiano proprio nella sua collocazione: nella zona di collegamento del Trebbia con il Po, in pianura, in un’area evidentemente urbanizzata ma che ha conservato importanti peculiarità ambientali. Per questi motivi, mi piace pensare a questa realtà come un punto che avvicina uomo e ambiente: non una riserva normata da una molteplicità di vincoli, ma piuttosto un’area capace di far coesistere tra loro le esigenze di tutela ambientale con quelle dell'uomo, siano esse economiche o agricole. Inoltre, il suo essere immerso in realtà densamente abitate ne facilita la fruizione.

Perciò, ora si tratta di investirci: questa esperienza è certamente un’occasione per avviare progetti di riqualificazione e promozione del fiume. Dal canto suo, la Regione ha già avviato un progetto che consentirà di realizzare interventi in tutti i Comuni coinvolti, che vanno dalla cartellonistica a piste ciclabili, da aree per parcheggio a piazzole di sosta attrezzate. Che questo avvio sia di buon auspicio anche per il futuro».

Fogliazza (Lega nord): «Alla Provincia un ruolo di rilievo nella gestione»

 «Ora che l’assemblea legislativa ha approvato a maggioranza il progetto di legge che istituisce il parco fluviale del Trebbia chiediamo che al nostro territorio vengano garantite risorse importanti e adeguate alle esigenze e che alla Provincia, nella fase di formazione del consorzio di gestione, si assicuri un posto preminente e di rilievo». Queste le richieste che giungono dal consigliere Luigi Fogliazza, all’alba del giorno successivo all’ok in Regione al parco del Trebbia. L’esponente leghista chiede alla giunta «soldi freschi da dedicare alle spese correnti» e guarda al futuro: «Tra un anno – premette – via Garibaldi dovrà avere un ruolo chiave» nell’ente gestore del parco che verrà. «Se abbiamo votato – precisa Fogliazza – gli emendamenti sulla variazione di classificazione e sull’affidamento annuale della gestione alla Provincia è perché li riteniamo migliorativi del progetto originario, che vedeva la ferma opposizione di tutto il centrodestra. L’assessore Zanichelli ha manifestato aperture alle richieste dell’assessore provinciale Patrizia Barbieri, con cui ho avuto modo di confrontarmi in più occasioni. Accettando di astenerci, invece di votare contro il progetto di legge, abbiamo dato un segnale politico: siamo disposti a collaborare se questo provvedimento non sarà solo un prospetto di vincoli, ma lascerà respirare residenti, attività produttive, agricole e di tempo libero».

«Voglio anche ricordare – conclude il consigliere del Carroccio – che nelle aree interessate esistono già alcuni vincoli, legati alle zone Sic e Zps, che necessitano di una riperimetrazione. L’istituzione del parco non deve bloccarla. In sede di commissione mi risulta l’impegno della Regione a mantenere le attività estrattive già presenti. Mi auguro non si tratti solo di una dichiarazione di intenti».

Sull'istituzione del Parco del Trebbia si registra l'intervento di Confagricoltura Piacenza

La politica è  l’arte del possibile – commenta Michele Lodigiani – ed evidentemente l’Amministrazione Provinciale ha ritenuto che un’accettazione negoziata dell’imposizione della Regione fosse più produttiva che il “muro contro muro”: è una valutazione che non condividiamo e che quindi ci delude, ma dobbiamo riconoscere che l’Amministrazione e l’Assessore Barbieri in particolare hanno fatto ogni sforzo per portare a casa il risultato migliore. La responsabilità maggiore, occorre ricordare, è da imputarsi alla precedente Amministrazione Provinciale che ha portato l’iniziativa ad uno stato d’avanzamento da cui era difficile fare marcia indietro, ma speravamo comunque in una scelta più coraggiosa di questa Amministrazione e in una cesura netta con la “politica delle chiacchiere” che ha caratterizzato fino ad ora la gestione del territorio.


 

Confagricoltura rivendica con orgoglio di essere stata l’unica organizzazione che, con argomenti e senza mai far mancare le proprie proposte, ha fatto una seria opposizione all’istituzione del Parco del Trebbia. Il Parco – queste le parole di Lodigiani – porrà nuovi vincoli e genererà ulteriore burocrazia per le aziende agricole, ma in termini ambientali non porterà alcun beneficio. Al contrario temo che esso costituirà un alibi per i comuni che ne sono stati, anche in quest’ultima fase, i paladini: essi si sono fatti con poca spesa una nuova verginità ambientale e potranno continuare nella linea dell’urbanistica creativa” che li ha caratterizzati negli anni recenti e che ha generato una crescita del 25% delle aree urbanizzate: l’afflato ambientale dei sindaci avrebbe certamente potuto trovare migliore impiego!


 

Ora che il Parco è  destinato ad essere una realtà – conclude Lodigiani – occorre limitare i danni e, per quanto possibile, trasformare il problema in opportunità: Confagricoltura non farà mancare il proprio contributo.



 

 
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