Comunicato stampa diffuso da Italia dei Valori
IL REGISTRO DEI TESTAMENTI BIOLOGICI E’ UN’OPPORTUNITA’ PER I CITTADINI
Durante il Consiglio comunale di venerdì 23 ottobre è stata approvata la mozione presentata dall’Italia dei Valori e da Bruno Galvani, in cui si impegna il Sindaco e la Giunta comunale di Piacenza ad istituire un registro per i Testamenti Biologici: ogni cittadino residente nel nostro Comune capoluogo che lo vorrà, potrà dichiarare liberamente le proprie volontà riguardo al limite dei trattamenti cui intende essere sottoposto, nel caso un giorno si dovesse trovare ad affrontare situazioni che lo costringessero ad una vita inconsapevole attaccato a macchinari.
Innanzitutto è importante sottolineare come le dichiarazioni dei cittadini saranno assolutamente libere; in altre parole chi vorrà potrà andare a registrare le proprie volontà anticipate ma, in caso contrario, sarà altrettanta la libertà di non farlo. La città di Piacenza segue così quelle di Firenze, Genova, Vicenza, Pisa, Lecco e Torino.
Tornando a quanto successo nella seduta di Consiglio, il dibattito sulla mozione ha visto numerosi interventi dettati, vista la complessità del tema, più che altro dalla singola coscienza piuttosto che dall’appartenenza politica. Essendo tra il pubblico presente in aula ho apprezzato particolarmente la presa di posizione del Consigliere Carlo Mazza, il quale ha legittimamente ricordato che ognuno, cattolico o meno, deve poter decidere liberamente della propria esistenza, condividendo la scelta con i propri cari. Azzeccato il riferimento alla laicità: L’Italia è uno Stato laico, che legittima l’esistenza di molteplici verità e la cui scelta dipende dalle convinzioni di ogni individuo in quanto tale (rifiutando il concetto dell’esistenza di una verità assoluta).
Altro tema venuto a galla ha riguardato l’assenza di una normativa nazionale sul testamento biologico nonostante la nostra Costituzione all’articolo 32, comma 2 dica: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitari se non per disposizione di legge. La legge non può violare in alcun caso i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Proprio a questo proposito è di fondamentale importanza anche la sentenza della Cassazione 21748/2007 che di fatto spalanca le porte al Testamento Biologico.
Dicevamo della mancanza di una legge nazionale; purtroppo – visti i contenuti che andiamo nelle righe di seguito ad esplicare - è stato approvato, ma solamente al Senato, un provvedimento di cui si dovrà occupare anche la Camera dei Deputati. Il Ddl in questione è stato però pesantemente intaccato da un emendamento presentato dall’UdC e mirato a limitare in maniera significativa la dichiarazione anticipata (DaT) delle volontà dell’individuo, che non sarà più vincolante per i medici. Ma allora viene da chiedersi quale sia l’utilità della legge se al cittadino non è garantito il rispetto delle sue volontà ? Un’assurdità bella e buona e un palese controsenso visto che il provvedimento nasce apposta per poter rifiutare la vita artificiale. Altresì importante è la volontà degli italiani che hanno dimostrato di non gradire per la stragrande maggioranza (circa l’82% secondo un sondaggio ipr) una bozza simile. E poi sarebbe fortemente necessaria, su un terreno così difficile, una presa di posizione che non divida ulteriormente ll Paese ma si basi sui principi fondanti della nostra Costituzione. Per questo il registro dei Testamenti Biologici vuol’essere un punto di partenza per lanciare un appello riguardante la libertà di scelta spettante al singolo cittadino.
ANDREA FOSSATI – COORDINATORE GIOVANI ITALIA DEI VALORI PIACENZA
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