Approvata ieri pomeriggio in consiglio comunale di Piacenza la mozione presentata da Bruno Galvani sull’introduzione di un registro dei testamenti biologici: hanno votato a favore lo stesso Galvani, Mazza (gruppo misto), D’Amo (citta'comune), Piazza, Zucconi, Colla, Gattoni (Piacenza con Reggi) e il PD. Astenuti invece Ceccarelli, Levoni (Piacenza Libera), Marippi, Rocchi, Fumi (Piacenza con Reggi). Contrario il PdL. Frontini (Piacenza libera) ha abbandonato l’aula.
"La mozione – ha detto Galvani nel suo intervento - è stata scritta assieme all’Italia dei Valori e tratta di un tema complesso. Un documento simile è in discussione al Senato e il tema del testamento biologico sta dividendo il Parlamento. Chiediamo che anche a Piacenza sia costituito un registro che raccolga le volontà di chiunque lo desideri , per poter permettere a ciascuno di decidere sulla propria vita. Grazie ad un registro di questo tipo si potrà evitare in futuro il ripetersi di situazioni come quella di Eluana Englaro rispettando comunque la Costituzione italiana.”
Marco Tassi (Pdl) obietta che si tratta di un "Tema da discutere prima in Parlamento. Serve una discussione più ampia: ora sarebbe prematuro. E’ un tema che richiama alla
riflessione ogni singola coscienza. Dal punto di vista generale lo stato deve tutelare la vita. Un medico è più in grado di rendersi conto della situazione: credo che la vita sia sacra e dal punto di vista ideologico. Ci sono dei casi medici in cui non era irreversibile il coma. Ci andrei piano".
Da parte sua Stefano Frontini (Pc Libera) fa notare il "rischio che gli argomenti vengano trattati con superficialità. Mi trovo fortemente contrario". Carlo Mazza (Gruppo Libero) fa notare che "si potrebbe dividere in due tronconi il Consiglio comunale, tra laici e cattolici. Probabilmente i giovani sono più lontano e sentono meno i problemi. Pollastri ha fatto male a portare il parere di Bologna. Il presidente ha fatto bene a ritenerla ammissibile. Non si può però a legiferare in materia. Mi approprio di queste considerazioni. Io voglio decidere della mia vita, a meno che la concezione cattolica di qualcuno non dica che solo Dio può decidere della vita. Il problema riguarda sia chi c’è e chi c’è vicino. E’ sicuramente un concetto laico e lascia quindi la libertà all’individuo di decidere. Solo chi ha vissuto la sofferenza ne può parlare".
Carlo Pallavicini (Prc) annuncia di voler "incalzare la giunta: se abbiamo avuto un primo approcio a temi sensibili credo si debba arrivare a istituire un albo delle unioni civili, anche in questo caso è importante". Gianni D’Amo fa notare che "Se si ritiene che uno dei problemi dei cittadini sia la necessità di depositare le proprie volontà, questo è assurdo. Ci occupiamo di persone che non hanno la coscienza. Il problema è che abbiamo consegnato il potere di decidere se c’è la vita o la morte a medici. Credo sia stato un atto buono quello nei confronti di Eluana. Il concetto di morte cambia con l’evoluzione tecnica. Non voglio che Governi decidano su ciò che deve succedere. Le situazioni non sono tutte uguali. Laici e cattolici affrontano la situazione molto alla leggera".
Filiberto Putzu (Pdl) sostiene che questo sia "Un argomento che non entusiasma chi è nel settore. Mi sono iscritto al Comitato di bioetica e ho lasciato le mie volontà: è una cosa tristissima. Siamo nell’ambito della scelta individuale. La mozione credo non debba essere accettata: sono dibattutissimo, e la mia è una visione laica. Sono contrario alla spettacolarizzazione che è stata data nel caso Englaro, trattandosi di una sfera personale".
Sandro Ballerini (Pdl) mette in evidenza invece che "non sia giusto che si discuta per la creazione di un registo per codificare la decisione. Temo che si possa cambiare idea
quando ci si avvicina alla morte".
Benedetto Ricciardi (Pd) commenta invece: "Esprimo un certo imbarazzo per come D’Amo ha trattato un componente del Consiglio comunale. Il gruppo non ha difficoltà ad approvare la mozione, proprio in considerazione del dispositivo. Crediamo che istituire il registro possa raccogliere su base volontaria le dichiarazioni dei cittadini. Altre realtà l’hanno impostato in modo diverso. Anche a Roma due municipi lo hanno istituito".
Lucia Rocchi (Piacenza con Reggi) annuncia invece il proprio voto di "Astensione, non per fare il Pilato della situazione. Contesto che ci siano posizioni laiche e cattoliche differenti. Ci sono posizioni diverse. Sono credente e praticante: la vita è un dono, va vissuta in pienezza, ma la morte fa parte della vita. L’accanimento terapeutico mi sembra a volte una blasfemia, non lo trovo giusto da cristiana. Voglio morire con dignità, non serve però un registro. Da consigliera laica ritengo sia giusto che ci siano già gli strumenti. Non mi sembra giusto però farlo ora che manca una posizione".
Guglielmo Zucconi (Piacenza con Reggi) vota a favore. "Ha ragione Mazza - dice - è una mozione prettamente politica. C’è un vuoto legislativo che ritengo voluto".