Sono state al centro della polemica politica per diverse settimane, ma alla prova dei fatti non hanno sinora riscosso il successo auspicato da alcuni. Le ronde non "sfondano": anche a Piacenza la sicurezza sulle strade continua ad essere, come sempre, una questione per poliziotti e carabinieri: visto che alla Prefettura nessuno ha chiesto di essere iscritto nell'apposito albo di istituzione delle ronde.
Decisamente tiepida anche altrove l'accoglienza riservata dai cittadini all’istituzione degli osservatori volontari per la sicurezza, novità legislativa varata con la legge 94 del 15 luglio scorso. Le prefetture non sono state certo assediate in queste settimane dagli esponenti delle associazioni per l’iscrizione negli appositi elenchi provinciali gestiti dagli uffici territoriali del governo.
Fonti sindacali della Polizia forniscono un quadro generale emblematico: sette associazioni avrebbero ottenuto l’iscrizione negli albi a Roma, una sola a Milano, nessuna a Verona, Vicenza, Asti, Cuneo, Piacenza, Trieste, Padova, Genova e Firenze. Sull’argomento fonti del Viminale invitano a non trarre conclusioni definitive e spiegano che «il regolamento prevede una fase transitoria di sei mesi, fino all’8 febbraio prossimo, che consente alle associazioni già esistenti di continuare a svolgere le attività di sorveglianza senza necessità di iscrizione». Gli osservatori volontari, comunque, non potranno cominciare a svolgere la loro attività prima di aver sostenuto un corso di formazione. Saranno i sindaci a proporre al prefetto l’impiego delle associazioni che si saranno iscritte.
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